
Edito da wetlands con tanto di prefazione dell'autore all'edizione italiana, è un libro leggero e di veloce lettura che combina considerazioni puramente letterarie e poetiche su alcune delle opere più importanti legate al rapporto dell'uomo con il mare (su tutti, ovviamente, l'Odissea, che si svolge per larga parte proprio sulla superficie del Mediterraneo, o in balia di essa), con altre di carattere più storico legate al rapporto che l'uomo ha stretto con il mare, cercando anche di costruire un ponte con il movimento dei sentieri metropolitani, che vorrebbero recuperare un rapporto più intimo dei cittadini con i luoghi che abitano. L'idea, infatti, è anche quella di recuperare il nostro rapporto con l'acqua, che troppo spesso dimentichiamo, ma che in fondo è piuttosto profondo, visto che, a quel che sappiamo, la vita così come la conosciamo non potrebbe esistere senza l'acqua degli oceani.
Tra l'altro è anche molto bello che due capitoli siano dedicati a Emily Dickinson, una delle mie poetesse preferite (per non dire la), e Rachel Carson, il cui primo libro di divulgazione era dedicato proprio al mare (e magari ne scriverò presto!). In definitiva una lettura che con la mediazione della letteratura vuole far riflettere il lettore su come, anche a causa di inquinamento e globalizzazione, sia cambiato, non necessariamente in meglio, il nostro rapporto con il mare.
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