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domenica 8 settembre 2024

Topolino #3589: Una questione di bivi

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Il #3589 si presenta sin da subito con un'idea a bivi dietro, questo perché è arrivato in edicola con due versioni differenti della copertina, realizzata da Andrea Freccero. In una abbiamo Paperino festoso e felice saltellare allegramente, nell'altra un Paperino furioso. Con il motto del E tu che Paperino sei? posto sotto il titolo, i lettori venivano invitati a scegliere la loro copertina preferita, anche se la neanche tanto segreta speranza del servizio marketing di Panini era quella che ciascun lettore avrebbe acquistato entrambe le versioni. Purtroppo per loro sono un lettore atipico, che di fronte a queste situazioni, e soprattutto ben felice di aver trovato in edicola un numero sufficiente di Topolino, ha scelto la seconda delle due copertine che vi ho descritto poc'anzi.
Come dicevo questo era solo il primo dei bivi che il numero propone ai lettori. Gli altri sono contenuti nella storia d'apertura, Paperino e il dilemma a bivi di Marco Bosco e Paolo De Lorenzi, gli stessi autori della storia a bivi che poco più di 3 anni fa esaminai sotto una lente matematica. Se uno dei vantaggi delle storie a bivi è quello di rendere in qualche modo partecipe il lettore dello svolersi della storia, l'altro, in particolare emerso in questa storia, è quello di poter raccontare in un arco di pagine completo un po' tutti gli aspetti del personaggio, nello specifico proprio Paperino.
Il numero, poi, si presenta con due esordienti, entrambi alla scrittura. Il primo è il romanziere e scrittore di fumetti, in particolare per Comics&Science, Giovanni Eccher. Persona affabile e ricca di ironia, propone una storia dal gusto un po' anni Novanta, tipo le classiche storie di Silvano Mezzavilla. Protagonista, infatti, è Gambadilegno, in questo caso in compagnia di Sgrinfia e di un nuovo personaggio, così ben caratterizzato da farmi immaginare a un suo possibile ritorno. Ganimede Dandys è un ladro elegante e galante disposto a rischiare di farsi arrestare pur di affascinare una bella signora, oppure a farsi arrestare sul serio se ritiene poco elegante un travestimento, cosa che effettivamente avviene nel corso della storia.
Alla fine Eccher, supportato da un Giorgio Cavazzano che, nonostante un lavoro abbastanza ben fatto, risulta comunque in alcuni casi piuttosto incerto nel tratto, esordisce su Topolino con una tipica commedia brillante, in stile La gang della spider rossa di Norman Tokar del 1976 (ovviamente non mi riferisco alla trama ma allo stile).
L'altro esordio è quello di Niccolò Testi con La persecuzione del papero d'oro. Disegnata dal sempre informa Lucio Leoni, vede Rockerduck in fuga dalla sua ossessione, Paperone! Un'avventura veloce e divertente, ricca di gag e anche questa di gusto un po' retrò, ma non per questo meno efficace.
Il numero si chiude con L'arcano artigiano di Alessandro Sisti e Luca Usai, nuovo capitolo della sfida tra Paperone e Amelia ambientata, questa volta, a Venezia, città di artigiani (non solo i famosi vetrai), ma anche di alchimisti. E proprio l'alchimia avrà un ruolo fondamentale nella trama, ricca di spunti e di fascino. Quello di Venezia, ovviamente!

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