Stomachion

martedì 11 febbraio 2014

I paralipomeni di Alice: Sam Bleecker

Samuel Bleecker, dopo aver studiato fisica all'Università del Maryland e biofisica molecolare a Yale, ha lavorato ai laboratori Bell in quello che in Italia piace chiamare "reparto di comunicazione", ovvero ha spiegato al pubblico la scienza e la tecnologia sviluppate in uno dei più importanti laboratori scientifici privati al mondo.
Uno dei suoi mai dimenticati amori è però quello per l'arte, e presso la Compton Gallery di Boonton è iniziata il 7 febbraio un'esposizione delle sue opere, tutte di ispirazione scientifica:
I numeri sono le note della sinfonia cosmica scritta in grande.
Essi rivelano ciò che possiamo vedere e, ancor più importante, ciò che non possiamo. Come osserva Ian Stewart: "I modelli naturali non sono lì per essere ammirati. Essi sono indizi vitali per le regole che governano i processi naturali".
I numeri sono le fondamenta della matematica e la spina dorsale di tutta la nostra indagine scientifica, così come una base per interpretare molti dei nostri incontri quotidiani. I numeri codificano ciò che vediamo e sentiamo: le temperature che sperimentiamo, la velocità con cui viaggiamo da casa nostra fino alla drogheria, la distanza che percorriamo o l'altezza che abbiamo scalato durante la nostra ultima escursione in una regione selvaggia.
In sostanza, alcuni vedono il mondo fatto fondamentalmente da nomi, gli oggetti importanti come terra, acqua, sole, aria e le persone come voi e me. Altri preferiscono pensare che i verbi, piuttosto che i nomi, sono alla base della nostra realtà. Le relazioni tra i nomi descrivono più adeguatamente le attività e il significato delle nostre vite.

lunedì 10 febbraio 2014

Un lunedì nero

Forse leggere Ed McBain dopo Hemingway non permette di giudicare bene il giallista statunitense, ma anche confrontandolo con, per esempio Mio figlio, l'assassino di Patrick Quentin, il famoso McBain non ne esce così originale come sembrerebbe leggendo la quarta di copertina di Un lunedì nero.
Ad ogni modo presenta una scrittura semplice con dei dialoghi sicuramente incisivi, mentre il romanzo come giallo risulta non troppo complesso, anche considerando l'ambientazione del mondo degli agenti letterari, che non vuole seguire i cliché del genere poliziesco (più o meno per esplicita ammissione), ma che alla fine è un cliché dalla prima all'ultima pagina.
A conti fatti non è certo un capolavoro, né tanto meno una lettura essenziale di genere, ma resta comunque una lettura gradevole e veloce per le vacanze.

P.S.: in ogni caso non è stato un lunedì poi così nero!

domenica 9 febbraio 2014

Hexiom connect

Rearrange the tiles to light up all the color coded connections.
instructions:
Drag tiles by clicking the mouse.
You can keep track of which tiles you think are in their correct positions by Shift-Clicking them.
L'idea di Hexiom connect è semplice: collegare i nodi con corde dello stesso colore. I nodi possono essere spostati sulla plancia esagonale a tessere esagonali e ovviamente quando ogni corda è illuminata e non ne resta alcuna opaca, il livello è concluso.
Buon divertimento.

mercoledì 5 febbraio 2014

Il viaggio di Astolfo sulla Luna

Sempre nel 1634 comparve una nuova edizione dell'Orlando Furioso dell'Ariosto (tradotto da Sir John Harington), nella quale il cavaliere inglese Astolfo è trasportato sulla Luna nel Carro di fuoco di Elia,e colà trova tutte le cose perdute sulla terra, incluso il senno dell'eroe. John Milton fu sufficientemente impessionato da questo passaggio da citarlo nel suo pamphlet del 1641, Of Reformation. Un lettore del tardo XVII secolo si riferirebbe a questo episodio come "una delle più piacevoli follie in tutto l'Ariosto".
(da Early Modern Space Travel and the English Man in the Moon di David Cressy)
Di questo e d’altre cose fu diffuso
il parlar de l’apostolo quel giorno.
Ma poi che ’l sol s’ebbe nel mar rinchiuso,
e sopra lor levò la luna il corno,
un carro apparecchiòsi, ch’era ad uso
d’andar scorrendo per quei cieli intorno:
quel già ne le montagne di Giudea
da’ mortali occhi Elia levato avea.

Quattro destrier via più che fiamma rossi
al giogo il santo evangelista aggiunse;
e poi che con Astolfo rassettossi,
e prese il freno, inverso il ciel li punse.
Ruotando il carro, per l’aria levossi,
e tosto in mezzo il fuoco eterno giunse;
che ’l vecchio fe’ miracolosamente,
che, mentre lo passar, non era ardente.

Tutta la sfera varcano del fuoco,
ed indi vanno al regno de la luna.
Veggon per la più parte esser quel loco
come un acciar che non ha macchia alcuna;
e lo trovano uguale, o minor poco
di ciò ch’in questo globo si raguna,
in questo ultimo globo de la terra,
mettendo il mar che la circonda e serra.

martedì 4 febbraio 2014

La matematica delle colonie delle api

Il post vorrebbe essere una traduzione (che poi ci riesca, o che cosa sia, questo è un altro discorso!) del breve articolo The mathematics of bee colony failure di Tony Phillips per la newsletter mensile Take on Math in the Media. Questo è a sua volta ispirato da un articolo di approfondimento su Le Monde, da cui ho trovato il riferimento preciso all'articolo su cui scrive Phillips.
Le api sono insetti sociali che forniscono un importante servizio all'ecosistema, grazie all'impollinazione, sia dei fiori selvatici sia per le piante dell'agricoltura umana. Negli ultimi tempi si è osservata una diminuzione sensibile della loro popolazione mondiale, e molte sono le cause che concorrono a questo fenomeno, come i pesticidi, i parassiti, le malattie, le modifiche all'ambiente: nessuna di queste cause è, a tutt'oggi, considerata quella principale, ma d'altra parte alcuni elementi particolari sembrano emergere nell'influenzare alcune delle caratteristiche di questi insetti(2). Ad esempio l'esposizione ad alti livelli di pesticidi influenzano la mobilità, la memoria, il senso dell'orientamento e le capacità di raccolta delle lavoratrici. Questo genere di stress (ma ne sono stati individuati altri) non porta direttamente alla morte, ma influenza sicuramente l'efficienza di un alveare(2), e per misurare l'importanza di questo genere di stress vengono, come spesso succede, utilizzati dei modelli matematici. In particolare c'è un modello piuttosto interessante(2), costituito da una coppia di equazioni differenziali, che è in pratica una variazione sul modello predatore-preda(1)

lunedì 3 febbraio 2014

W l'Italia.it... noi non sapevamo

Questo è uno dei pochi libri (o forse l'unico) a essere stato scritto dopo lo spettacolo teatrale. Eh sì, è nato prima lo spettacolo teatrale, e dopo, come spiegato anche dall'autrice stessa, è stato messo su carta stampata. Anche il mio percorso è stato quello di vedere prima lo spettacolo teatrale e poi suggerire a mio fratello di comprare il libro, che vendevano alla fine dello spettacolo.
Ho letto il libro dopo un po' di mesi dallo spettacolo, e mi è servito per rinfrescarmi la memoria, per ricordarmi di cosa era e come era il Sud, di come si viveva e aggiungerei come si viveva bene prima dell'unità d'Italia.
La mia idea, forse un po' estrema? Che l'unità d'Italia in realtà non ha unito Nord e Sud, ma pare li abbia separati di più, e ancora oggi si sente, si vede e si vive questa realtà.
Forse abbiamo anche le nostre colpe, noi del Sud, ma a volte penso che forse, questa unità d'Italia, non è stata una gran bella idea, se poi l'Italia si ferma a Eboli...


Nota del fratello: Interessante approfondimento con citazioni dal libro su Il villaggio di San Leucio.

A letto dopo Carosello!

3 febbraio 1957 inizia la programmazione sulla RAI di CAROSELLO.
Non possiamo definirlo "contenitore pubblicitario", sarebbe riduttivo. Ricordiamolo insieme a Calimero, a el Dindondero, a "Gigante, pensaci tu!", e, pensiamo a CAROSELLO come la sigla finale delle nostre giornate di bambini: "A letto dopo CAROSELLO", era l'imperativo di ogni mamma italiana...
di Rossella Cantisani via falcemartello

domenica 2 febbraio 2014

Tesla: War of currents

In May, 1893, The Columbian Exhibition opened in Chicago with illumination inside and out supplied by the Westinghouse Company using Tesla technologies. The Westinghouse installation was "outshining" Edison's lighting efforts and Tesla supplied a spectacular personal rebuttal to Edison's claim that AC current was by nature too dangerous for everyday use.
Since Tesla's first introduction of AC electricity, the "War of Electric Currents" had been waged, with Edison insisting on the safety of DC current over AC current. The safeness in fact came from the minimal strength of the direct current.
Now Tesla disproved that claim by letting a charge of one million volts be passed through his body without harm. Alternating current had won the "War".
Westinghouse also used the Tesla polyphase system in harnessing the power of Niagara Falls to produce 37,300 kilowatts electrical output from ten generators and transmit it to Buffalo, which was twenty-two miles away. The system went online in August, 1895.
(from Tha case files: Nikola Tesla)
Read also:
Tesla vs Edison: the war of currents
The Current War: Edison and Tesla Fight Over How to Power the World
War of the currents by Saša Stojanović
Wikipedia: War of currents