La vita è piena di coincidenze che fanno tremendamente paura. Ho finito di leggere giusto sabato il bel romanzo di Heinlein A noi vivi: non solo dal punto di vista letterario questo primo romanzo (di cui cercherò di parlare in seguito più diffusamente), rimasto a lungo inedito, contiene tutti gli elementi della letteratura successiva dello scrittore statunitense, ma contiene una serie di previsioni disarmanti, oltre ad una critica molto precisa e puntuale del nostro attuale sistema economico, che per inciso è lo stesso del 1939, periodo durante il quale il romanzo venne scritto.
In questi giorni di lotta per i tirocini di ricerca in Calabria (vedi anche Stipaturi), il mio amico Pietro mi invia una e-mail molto interessante, che punta l'attenzione sul petrolio e sul nostro sistema economico. La condivido con voi in maniera integrale:
Ciao a tutti,
in questi giorni mi sono divertito ad analizzare i dati relativi al costo del petrolio (in dollari) dal gennaio 2000 ai giorni nostri. Vorrei condividere con voi il grafico che vi allego e alcune riflessioni.
In sintesi i risultati che il grafico mette bene in evidenza. Da gennaio 2000 ad agosto 2003 il prezzo e' praticamente costante; da agosto 2003 ad agosto 2006 c'è una prima crescita esponenziale (l'asse delle ordinate è logaritmico) con tasso di crescita del 34%; da agosto 2006 ai giorni nostri c'è un secondo andamento esponenziale caratterizzato da un tasso di crescita del 52% (più grande quindi del precedente!).
Da notare che si tratta chiaramente di crescite esponenziali e non lineari; questo aspetto è molto importante e fa si (come mostro nella tabella nel grafico) che nel giro di 3 anni, il costo del petrolio potrebbe portarsi a 500$ al barile!!!
Naturalmente il sistema capitalista americano (e mondiale) non potrebbe mai reggere un qualcosa del genere!
Ricordo che tutta la nostra civiltà si basa sul petrolio... viaggiamo, mangiamo, lavoriamo, ci divertiamo, grazie al petrolio.
Cosa succederà quindi nei prossimi nei prossimi tre anni? non lo so; ma temo niente di buono....
Spesso nelle discussioni a proposito di un possibile "collasso" del sistema capitalista mi capita di sentire dire... che c'è molto tempo... si parla di secoli... la mia opinione è che ciò sarebbe vero se il sistema popolazione-economia crescesse in modo lineare... ma sappiamo benissimo che entrambi stanno crescendo in modo esponenziale...
In particolare l'economia: non si fa altro che dire che "deve" crescere, il PIL deve essere SEMPRE positivo (da notare che il PIL altro non e' che il tasso di crescita di una funzione esponenziale!).
Tutto ciò è illogico, pericoloso e porterà in pochi anni la nostra civiltà al collasso; i segnali ci sono tutti: aumento dei prezzi delle risorse energetiche, diminuzione dei suoli utili all'agricoltura, cibo pro-capite in diminuzione, aumento della fame nel mondo, riempimento delle discariche (Napoli è solo una "spia" luminosa accesa di pericolo... non un caso isolato), militarizzazione dei territori, radicalizzazione del clima, "paura" dilagante.... tutte facce della stessa medaglia.
L'economia NON deve crescere; questa è una bugia di cui tutti dobbiamo prendere coscenza; è il benessere degli esseri umani che deve crescere. La crescita dell'economia è la causa dei problemi di oggi, non la soluzione.
Questo comporta un "radicale" cambiamento di rotta. E questo non lo dico io ma le più importanti strutture di controllo governativo (ONU) e non governativo... quello che manca è l'opinione pubblica che spinga i governi a farlo.
Questo però nasce dallo sforzo di ognuno ad imparare e a far conoscere.
Un saluto a tutti.
Pietro.
Il grafico, un file in pdf, potete scaricarlo cliccando qui.
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