Scritto nel 1966, Il signore dei sogni di Roger Zelazny anticipa molto di più di quanto non fatto da Don Rosa ne Il sogno di una vita il tema centrale di Inception: il sogno.
I protagonisti del romanzo di Roger Zelazny sono gli psichiatri Charles Render ed Eileen Shallot. Il primo, sfruttando una nuova tecnologia elettronica, entra nei sogni dei suoi pazienti e li modella per curarne le patologie. La seconda, cieca dalla nascita, si rivolge a Render per ottenere l'abilitazione all'uso di tale macchinario, o in sostanza per poter acquistare la vista almeno nel mondo dei sogni. Render accetta il caso che la Shallot gli propone.
Il romanzo, abbastanza breve (quasi 15 pagine) e veloce nella lettura, è l’incastro di diverse linee narrative. Le principali sono quelle che raccontano Render e le sue sedute con la Shallot. A queste si aggiungono i racconti delle peregrinazioni del cane parlante di Eileen e le discussioni del Club del mito. Gli aspetti mitologici risultano importanti nella vicenda soprattutto alla luce del finale, abbastanza inquietante, proposto dall'autore, e molto più pessimistico di quello di Inception.
La linea narrativa meno comprensibile è quella di un uomo che cammina lungo l'autostrada su cui sfrecciano le automobili a guida autonoma, non collegandosi con nessuna delle altre, né aggiungendo alcun approfondimento sui due personaggi principali.
Nel complesso il romanzo viene sviluppato da Zelazny con una cappa in inquietudine che prepara il lettore al dramma finale, che così non è completamente inatteso, se non per la forma con cui alla fine si manifesta. Il signore dei sogni è allora non solo un anticipare il tema di Inception (per certi versi uno dei temi di Neuromante non è molto differente da quello del romanzo di Zelazny), ma anche un mettere in guardia il lettore dal perdersi troppo nei sogni indotti dalla tecnologia.
Nessun commento:
Posta un commento