Stomachion

sabato 25 agosto 2018

Lovecraft a fumetti: una nuova biografia

cc @real_fabristol @hardcorejudas @Popinga1 e non ricordo più chi altri c'era in quella vecchia discussione... aggiungete pure!
In pochi mesi la Magic Press ha pubblicato, dopo la serie di volumi di I.N.J. Culbard, due nuove opere lovecraftiane che mi permettono di proseguire con il discorso iniziato in Lovecraft a fumetti. Il primo dei due volumi di cui vorrei scrivere (spero) poche righe sono I miti di Cthulhu di Esteban Maroto, per molti versi opera rivoluzionaria nel fumetto lovecraftiano.
Racconti
L’elemento rivoluzionario nella trasposizione del disegnatore spagnolo non sta tanto nella fedeltà al testo di racconti di HowardPhilips Lovecraft qui trasposti o nell’approccio realistico al disegno, ma nell’essere stato uno dei primi (se non il primo) ad aver inserito seppur timidamente degli elementi erotici (in particolare ne La ricorrenza), altrimenti completamente assenti nell’opera lovecraftiana.
L’edizione proposta dalla Magic, edita originariamente da Planeta Co’mic, risente in parte delle difficoltà che questi racconti hanno avuto nella loro storia editoriale: i disegni non sempre sono chiarissimi e il tratto risulta molto leggero. Tutto questo, però, non impedisce di apprezzare la costruzione dinamica della pagina, chiaramente latina per influenza, senza dimenticare quella del fumetto statunitense di genere horror e supereroistico, o alcune delle belle illustrazioni che sono riuscite a salvarsi dalle molte vicende narrate nell’introduzione di José Villarubia.
Biografia
Di produzione francese è invece la biografia di Lovecraft scritta da Alex Nikolavitch per i disegni e i colori di Gervasio Benitez, Carlos Aón e Lara Lee. A differenza della biografia di Keith Giffen ed Enrique Breccia basata sulla sceneggiatura di un film mai realizzato scritta da Hans Rodionoff (e sempre edita da Magic Press), Colui che scriveva nelle tenebre lascia da parte qualunque discorso sulla presunta follia di Lovecraft e sulle sue visioni per concentrarsi squisitamente e per certi aspetti crudemente sull’uomo.
Nikolavitch, infatti, partendo dal gennaio 1925, si concentra sulle passioni e le difficoltà di Lovecraft, iniziando con quella per le stelle. Lo scrittore, infatti, che aveva in alcuni scritti suggerito la posizione del cielo nel quale poi venne scoperto Plutone, era un appassionato di astronomia e non a caso la prima splash page del volume mostra Lovecraft con i suoi amici mentre osserva l’eclissi di Sole del 25 gennaio di quell’anno.
E la scienza, nonostante Lovecraft sia uno scrittore del fantastico, ha una parte importante nella vita e nella formazione del solitario di Providence, come mostrato nel suo rapporto con Harry Houdini, con il quale iniziano un progetto di un libro mai pubblicato in cui spiegare le truffe pseudo-scientifiche.
Ovviamente la passione per il macabro, la misoginia e il razzismo latenti (nel senso che venivano utilizzati spesso più per convenienza che per un vero e proprio credo), non vengono mai nascosti, né viene taciuta la differenza di posizioni nei confronti del fascismo mostrata con l’altro famoso Howard, Robert Erwin creatore di Conan.
I disegnatori, utilizzando una griglia dinamica che oscilla tra le tre e le quattro strisce, scelta in funzione della densità narrativa, in alcuni punti topici della trama deliziano il lettore con delle splash page d’effetto, ora dedicate a punti cardine nella biografia dello scrittore, ora dedicati alle opere dello stesso.
Nel complesso sono due opere che non possono mancare nella libreria di nessun appassionato lovecraftiano.

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