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domenica 24 marzo 2019

Topolino #3304: I misteri della domotica

Sebbene abbia elogiato la storia d'apertura di Topolino #3304 come l'unica in grado di sollevare la qualità di Topolino #3304, anche la storia seguente presenta alcuni elementi interessanti, che pur se non la pongono come la migliore del numero, la mettono comunque a un livello decisamente superiore rispetto alle brevi, inclusa quella di Enrico Faccini e a quella di chiusura dedicata a Paperinik.
Andiamo, però, con ordine e cerchiamo di capire cosa fanno Topolino e Orazio insieme.
Apprendisti a vicenda
Topolino ha dei problemi con la casa domotica che gli ha sistemato Orazio, così il più famoso riparatutto di Topolinia deve intervenire in casa dell'amico. Alla fine delle operazioni Orazio propone a Topolino di diventare suo assistente e quest'ultimo accetta.
Le premesse della storia di Giuseppe Zironi, come evidenziato anche dal titolo, sembrano quelle delle tipiche avventure degli anni Settanta del XX secolo scritte dai fratelli Abramo e Giampaolo Barosso di stampo urbano e ricche di gag. E in effetti la prima parte della storia si svolge sostanzialmente su quell'impianto narrativo: Zironi, infatti, gioca con l'incapacità di Topolino con le tecnologie domotiche e con la sua deformazione professionale da detective. Le cose cambiano nella seconda parte, quando effettivamente Orazio e Topolino si trovano ad affrontare un terzetto di criminali.
La combinazione di tutti questi elementi risulta ben equilibrata, mentre la sceneggiatura è sviluppata per rendere Orazio e non Topolino il vero protagonista della storia. E questo permette anche di far emergere l'altro elemento portante della trama di Zironi: la domotica stessa.
Fondamentalmente la domotica è un campo multidisciplinare che si occupa di integrare la tecnologia all'interno degli spazi abitativi: ingegneria edile, architettura, ingegneria energetica, automazione, elettrotecnica, elettronica, telecomunicazioni, informatica, design sono le discipline che maggiormente interagiscono tra loro per lo sviluppo della così detta "casa intelligente". Sebbene si possa considerare, in maniera molto estensiva, l'introduzione della tecnologia nelle case a partire dagli inizi del XX secolo come l'inizio della domotica, non si può parlare di domotica in senso stretto almeno fino al XXI secolo, quando si diffondono sempre di più sistemi in grado di intergrare smartphone, wifi, reti neurali e robot. Molti di questi sistemi, soprattutto quelli che implicano la presenza di un robot, sono ancora allo studio, ma piccole reti che collegano ad esempio l'impianto di irrigazione o quello di sicurezza al proprio smartphone stanno diventando alla portata di quasi tutte le tasche. L'idea di base è, ovviamente, quella di rendere la casa un luogo più vivibile e controllabile, rendendo più semplici e automatici alcuni compiti noiosi e/o gravosi.
In questo senso il successo di Orazio in Apprendisti a vicenda mostra l'attenzione a un tema molto in voga e un aggiornamento degli interessi dei personaggi disneyani in linea con le loro storiche caratteristiche.
Il treno del mistero
Un po' deludente la storia di chiusura scritta da Carlo Panaro: Paperone acquista i diritti di pubblicazione dei romanzi di una nota giallista paperopolese e, per pubblicizzarne l'edizione integrale organizza un viaggio su un treno di lusso con il trasporto di un preziosissimo diamante di sua proprietà che riprende la trama di Viaggio nell'ignoto, il romanzo più famoso di Agnes Closejail. A proteggere il prezioso carico troviamo Paperinik, che ovviamente verrà spinto con l'inganno ad abbandonare il posto di controllo del diamantone.
La storia di Panaro è sostanzialmente "telefonata", con poco mordente e molte delle scene che si susseguono sembrano messe lì appositamente per giustificare l'uso di Paperinik. Il soggetto, forse, sarebbe stato più adatto per Topolino: sebbene la scelta poteva risultare più scontata, probabilmente avrebbe avuto una maggiore efficacia generale. Non a caso nemmeno i disegni rotondi e di chiara influenza Comicup di Mario Ferracina, per quanto gradevoli e ben fatti, riescono a risollevare l'atmosfera generale un po' sotto tono della storia.

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