Stomachion

martedì 26 marzo 2019

Il custode di un mondo

Attirato prima dai disegni in copertina, tratti da Lectures on astronomical theories di John Harris del 1876, e poi dalla trama nel risvolto della copertina che stuzzica il lettore suggerendo per La custodia dei cieli profondi il genere fantascientifico, acquisto quasi senza pensarci su due volte il romanzo di Raffaele Riba, restando alla fine della lettura al tempo stesso deluso e soddisfatto.
La delusione nasce dal fatto che, in realtà, non è un romanzo di fantascienza; la soddisfazione dal fatto che l'astronomia ha comunque un ruolo non indifferente all'interno della narrazione. A voler essere pignoli, un elemento fantascientifico è presente: l'esplosione di una supernova ha illuminato i cieli notturni sopra l'Italia, in particolare dalle parti di Cascina Odessa, sconvolgendo il ciclo vitale di esseri umani e animali. Così il protagonista, forse proprio a causa di quest'ultimo evento che, come molti nella sua vita, hanno sconvolto il suo fragile equilibrio, ricostruisce la sua storia per spiegare più che giustificare le scelte che ha compiuto non solo nel corso della sua vita, ma soprattutto nel finale del libro. In qualche modo Gabriele, protagonista e narratore, si erge a custode dei valori che lo hanno cresciuto, caricandosi anche di responsabilità non sue.
In tutto questo l'astronomia gioca un ruolo importante, perché il padre di Gabriele, un insegnante di matematica, non ha mai fatto mancare ai suoi due figli spunti e stimoli legati alla fascinazione dell'universo. Gabriele e il fratello Emanuele hanno spesso litigato per chi doveva sfogliare il libro con le illustrazioni astronomiche, che alla fine hanno portato quest'ultimo a intraprendere la carriera di astronomo. La differenza con cui i due interpretano la fascinazione astronomica insieme con le scelte differenti che i due compiono è utile per distinguere i due personaggi uno dall'altro, mentre intorno i loro genitori sembrano iniziare a cedere le armi un po' alla volta al mondo e a se stessi.
Così Gabriele diventa in un certo senso custode di un mondo che sta scomparendo, che solo incidentalmente potrebbe coincidere con uno stile di vita campagnolo, per così dire, ma che è molto più di questo visto che in qualche modo Gabriele non lo rappresenta nemmeno così bene.

Nessun commento:

Posta un commento