E' un numero
tutto Byrne il 13.mo volumetto della ristampa dei Superman
post-Crisis. La storia d'apertura,
Il fantasma di Superman, vede l'
azzurrone affrontare Silver Banshee in un
team-up pubblicato su
Action Comics #595 con
J'onn J'onzz, il Martian Manhunter, il personaggio che, a voler essere pignoli, è da considerarsi come il vero punto di inizio della
silver age.
John Byrne, invece, gioca con un soggetto che oscilla tra
silver e
golden age, con Superman che muore, o quanto meno che viene portato da Silver Banshee in una condizione fisiologica simile alla morte, e quindi deposto in una bara di vetro, come in
Superman #149 del 1961, storia immaginaria di
Jerry Siegel e
Curt Swan in cui Luthor riesce a uccidere il kryptoniano.
Superman #13 è ufficialmente il primo
tie-in con
Millennium, anche se i riferimenti al
crossover sono presenti, come nella storia d'apertura del volumetto, solo alla fine. D'altra parte Byrne si prende tutto lo spazio che reputa necessario per introdurre la sua versione del Giocattolaio, storico avversario di Superman che aveva esordito nel 1943 su
Action Comics #64 ideato da
Don Cameron con
Ed Dobrotka. Il personaggio, per quanto si riveli completamente fuori di testa, è decisamente molto più letale della sua versione originale
golden age.
Piccola curiosità: i giocattoli con cui il Giocattolaio attacca Superman ricordano neanche tanto vagamente i supereoi della Marvel!
Le pagine finali della storia ci introducono, invece, nel doppio episodio ambientato a Smallville e che Byrne sviluppa sulle pagine di
Adventures #436, disegnato da
Jerry Ordway il titolare della testata, e quindi su
Action Comics #596, dove a dare una mano a Superman troviamo lo Spettro, altro supereroe ideato da Siegel.
La premessa del doppio episodio è semplice: Superman va a Smallville sulle tracce di Lana Lang che, a quanto sembra, è la sentinella che gli hanno messo alle costole i Manhunter, il gruppo di robot folli costruiti dai guardiani di Oa prima di istituire il Corpo delle Lanterne Verdi. A quel punto Byrne mette il lettore di fronte a una lettura inquietante della storia di Superman: tutto il paese di Smallville è, in realtà, sotto il controllo dei Manhunter!
Nonostante gli esiti commerciali della saga, siamo, secondo me, a uno dei punti più bassi del Superman di Byrne. D'altra parte doversi associare a una saga che trovai un po' forzata ed eccessivamente
marvelliotica non forniva all'autore canadese un solido punto d'appoggio, almeno non solido quanto
Legends dell'anno precedente (saga nella quale era anche coinvolto come disegnatore).
Alla fine niente di eccezionale, in un sommario in cui spicca soprattutto
Adventures #436 grazie a un soggetto da fantascienza classica, quella bella inquietante.
Nessun commento:
Posta un commento