
La valenza celebrativa del volume è evidente sin dall'introduzione, che rende chiaro al lettore che il volume che sta per leggere è realizzato da diversi autori, ispirandosi al movimento letterario dell'oulipo di Raymon Queneau (il suo equivalente fumettistico è l'oubapo). In questo caso l'unico vincolo narrativo imposto agli autori di ciascuna delle 44 pagine è quello della prima e dell'ultima vignetta, quando Topolino rispettivamente si chiude una porta alle spalle e si appresta ad aprirne un'altra alla fine.

L'edizione Panini, però, rispetto a quella originale o a quella USA, si chiude con il materiale aggiuntivo e i commenti di alcuni dei Disney italiani presenti nel volume (Lapone, noto anche come Lapis, pur avendo all'attivo una breve collaborazione con la Disney, non è un autore disneyano).

Dopo Cavazzano, incontriamo Federico Bertolucci, autore noto soprattutto all'estero, che insieme con Frédéric Brrémaud trasporta Topolino in una foresta selvaggia, ambientazione che i due autori stanno esplorando in alcuni volumi muti naturalistici.
Non è l'unica coppia affiatata che troviamo nel volume. Voltando pagina, infatti, ecco Dennis-Pierre Filippi e Silvio Camboni autori de L'oceano perduto e La terra degli antichi di cui spero di scrivervi presto. In questo caso, però, i due autori non realizzano una pagina in stile fantasy o steampunk, ma al limite del surreale con Pippo che si ritrova inghiottito da una gigantesca pianta carnivora all'interno di una serra!
Dopo alcune pagine ecco che incontriamo Fabrizio Petrossi, che ritroveremo in Mickey attraverso i secoli, che adottando lo stile estremamente cartoonesco che dedica al progetto del topo francese, realizza una divertente sequela di tre gag.
Alcune pagine dopo Petrossi tocca a Massimo Fecchi con una storia muta esplicitamente dedicata alla festa di compleanno di Topolino. Quindi ecco Antonio Lapone che porta Topolino a visitare un museo di arte moderna, in una pagina dai toni psichedelici dove per la prima volta troviamo esplicito il numero 90.

Ovviamente ci sono molti altri autori che hanno fornito il loro omaggio a Topolino, interpretando secondo il loro gusto uno dei molti aspetti del personaggio. E la forza del volume sta proprio in questa varietà narrativa e stilistica. Anche il lettore meno esperto di cose disneyane è, comunque, in grado di identificare gli autori più disneyani da quelli che normalmente non frequentano questi lidi, anche se c'è da dire che la cosa non si è molto notata con Lapone. Tra gli altri autori, ad ogni modo, credo sia doveroso citare un maestro come Cèsar Ferioli, che come Fecchi si concentra su una pagina muta che è anche un omaggio al Macchia Nera di Floyd Gottfredson.
Interessante, soprattutto perché cerca di trasportare su carta la dinamicità di un corto grazie a un senso di lettura non scontato, la pagina realizzata da Flix.
Pirus, invece, adotta una narrazione circolare e un tratto che ricorda il Topolino di Ub Iveks, mentre Boris Mirror realizza una gag page intorno alle orecchie del personaggio.
Ultima citazione, ma solo perché scrivere di tutti gli autori mi sembra eccessivo, per Paco Rodriguez con un topolino gigante che attraversa le 12 vignette in cui è scansionata la pagina come se fossero una scala a corda. A loro volta le 12 vignette rappresentano alcuni dei personaggi disneyani. Probabilmente è anche per questo che, con le opportune modifiche, la pagina di Rodriguez è stata scelta per l'edizione Fantagraphics del volume.
Una bella celebrazione del personaggio e dei suoi 90 anni di carriera realizzata da 47 autori, molti disneyani e altri un po' meno, che vale sicuramente la pena recuperare.
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