Il riferimento nel titolo della recensione del numero di Topolino attualmente in edicola è alla cover story, L'oscuro mistero a quattro zampe di Corrado Mastantuono, nuovo episodio in due tempi della serie Papersera News.
Il succo della storia è semplice: in circostanze oscure e misteriose spariscono quattro cani, tutti con una particolare voglia sul manto. Tutto ruota intorno a Villa Reginalda, una vecchia villa con un vasto giardino intorno dove portare i cani. Il parco è curato dalla signora Eulalia, la giardiniera, e da Agemoraldo, il custode.
La prima parte della storia è costruita come un giallo ad alta tensione: d'altra parte, anche se solo come disegnatore, Mastantuono è stato uno dei protagonisti della rinascita gialla di Topolino degli anni Novanta, grazie ad esempio a Il segreto di William Topespeare scritta da Bruno Sarda. La seconda parte, invece, vira sul fantasy e fa capire al lettore il significato del primo prologo della storia, su cui torneremo tra poco.
La storia, dunque, è costruita con due stili narrativi differenti, un primo ad alta tensione e un secondo molto più d'azione e mistico. Il tutto viene confezionato con il solito gusto ironico e brillante di Mastantuono, che per l'occasione confeziona anche una running gag che è al tempo stesso ricorrente ma sempre cangiante. Paperoga, infatti, ogni tanto si estranea in un mondo di fantasia, in cui compie avventure al limite del surreale. E' abbastanza evidente che l'ispirazione per queste avventure, tutte mute, è un po' il cinema muto, un po' il mitico Little Nemo di Winsor McCay.
L'altra strizzata d'occhio ai lettori di fumetti di una certa età (o di un certo genere) è nella penultima vignetta del primo prologo, ambientato in un castello medioevale. In questa vignetta troviamo un'onomatopea piuttosto nota agli appassionai di supereroi: Sha-Zam, come la parola magica che permette a Billy Batson di trasformarsi in Capitan Marvel (non quello della Marvel).
Proprio il prologo presenta, però, l'elemento che non mi ha permesso di godere appieno della storia di Mastantuono, visto che è un elemento essenziale per la trama. Dopo la parte ambientata nel medioevo, infatti, si passa a Paperopoli, oggi, e nella didascalia iniziale del secondo prologo, quello con il rapimento del primo cane, veniamo a sapere che Villa Reginalda sorge sul terreno dove prima era stato costruito il castello dei Paperspina, nel lontano... 1022!
Al che il lettore più attento si potrebbe chiedere: ma come! Paperopoli non è in Calisota, USA? E nelle Americhe gli europei non sono giunti solo a partire dal 1492? Capite dunque come tutta la storia, che ruota intorno a una maledizione medioevale, presenti al lettore un problema di collocazione non indifferente che, almeno personalmente, mi ha lasciato un tarlo nell'angolino che non mi ha permesso di divertirmi completamente leggendo l'avventura.
Nel resto del sommario abbiamo la seconda e ultima parte de L?anomalia concentrica di Francesco Vacca e Marco Mazzarello, e un nuovo episodio de La ciurma del Sole Nero, La grande astronave di Marco Gervasio e Cristian Canfailla.
La storia temporale di Vacca, squisitamente castyana per ritmo e trama, introduce una limitazione ai nostri eroi (da capire se limitata a questo episodio o se diventata standard) che viene però aggirata in maniera brillante, riportando la Spia Poeta nel nostro tempo e scongiurando così la distruzione dello spaziotempo. Interessante il finale, un po' a sorpresa. Nel complesso una storia non male che forse avrebbe meritato di qualche pagina in più, soprattutto nel primo episodio.
La ciurma del Sole Nero, invece, sta iniziando a decollare. Abbandonati gli episodi iniziali, in cui Gervasio ha dimostrato di avere poca dimestichezza con un racconto scientificamente coerente, la serie inizia a proporre storie interessanti e un buon sviluppo dei personaggi. Se proprio devo trovarci un difetto è l'eccessiva diluizione nel tempo degli episodi: questo è il quarto, uscito diversi mesi dopo il precedente gruppo di 3, e chissà quanto dovremo attendere il prossimo.
L'episodio, in cui fanno capolino gli scacchi tridimensionali di Star Trek, è in un certo senso di transizione. Da un lato Gervasio avvicina il lettore al grande mistero dietro la carriera di Topolino Tomorrow, dall'altro esplora un altro po' il rapporto con Minni Microphone, complicandolo con un equivoco sull'identità di una certa Linda (i lettori di vecchia data magari avranno capito chi sia costei!) con cui si conclude la storia. Ottimo, poi, il lavoro con la ciurma del Sole Nero: Gervasio aumenta la tensione per la lontanaza da casa, suddividendo i componenti tra chi si sta lasciando prendere dallo sconforto e chi, nonostante tutto, mantiene intatte le speranze. In mezzo Topolino sulle cui spalle Gervasio pone una nuova e terribile responsabilità.
Anche Canfailla mostra una maggiore confidenza con i personaggi, realizzando poi un pai di splash page decisamente spettacolari.
Detto ciò, non ci resta che attendere il prossimo numero con il ritorno di Casty, in questo caso nei panni dello sceneggiatore!
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