Tutto è relativoIn effetti avevo già alcuni appunti di partenza sulla questione: li avevo presi all'epoca della recensione della biografia a fumetti di Nikola Testa realizzata per Beccogiallo da Sergio Rossi e Giovanni Scarduelli. In una delle prime pagine del volume i due personaggi che stanno ricostruendo la vita dell'inventore, si scambiano queste significative battute:
- Guarda che così Tesla farà la fine di Einstein, un professore che diceva che tutto era relativo.E in effetti Einstein era ben distante dal pensare ciò. Prendiamo, per esempio, ciò che scrisse ne Il significato della relatività:
- Beh, sarebbe già un passo avanti, no?
- Sì, però Einstein non ha mai detto quella frase.
Il significato della relatività è stato ampiamente frainteso. I filosofi giocano con la parola, come un bambino con una bambola. Relatività, per come la vedo io, semplicemente denota che certi fatti fisici e meccanici, che sono stati ritenuti positivi e permanenti, sono relativi rispetto ad altri fatti nella sfera della fisica e della meccanica. Ciò non vuol dire che ogni cosa nella vita è relativa e che abbiamo il diritto di rovesciare il mondo intero maliziosamente.Inoltre in una intervista rilasciata a George Sylvester Viereck e pubblicata il 26 ottobre del 1929 sul The Saturday Evening Post afferma:
Tutto è determinato, l'inizio così come la fine, da forze sulle quali non abbiamo alcun controllo. E' determinato per l'insetto così come per la stella. Esseri umani, vegetali o polvere cosmica, tutti danziamo su una melodia misteriosa, intonata in lontananza da un musicista invisibile.E allora, stabilito che tale frase non può essere attribuita a Einstein, qual'è l'origine del tutto è relativo?
Sarebbe semplice far risalire tutto a Protagora, ma la sua frase più famosa, né altri suoi scritti in proposito, per quanto sia il più puro relativismo, non contiene nessun riferimento esplicito:
L'uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono per ciò che sono, e di quelle che non sono per ciò che non sono.Se però facciamo un salto nel tempo dal 490 a.C., anno di nascita di Protagora, e fino al 160 d.C., incontriamo il filosofo Sesto Empirico che, effettivamente, scrisse tutto è relativo, almeno stando all'enciclopedia della filosofi di Stanford. Una posizione non molto diversa, forse meno forte e stentorea, può però essere fatta risalire al 1838 in uno scritto del filosofo tedesco Wilhelm Traugott Krug, e quindi comunque precedente a Einstein:
(...) l'assunto che tutto ciò che sperimentiamo e pensiamo (il sé, l'idea di ragione, verità, moralità, religione ecc.) è solo qualcosa di relativo, e quindi non ha alcuna durata essenziale e nessuna validità universale.
Quindi no, Albert Einstein non ha mai detto tutto è relativo e d'altra parte l'idea dietro la relatività in fisica, molto ben descritta sulla Treccani, la possiamo far risalire a Galileo Galilei e al concetto dei sistemi di riferimento.
Questa, però, come si sul dire è un'altra storia, che magari racconterò in futuro. Per chiudere, invece, vi lascio un paio di ulteriori link, due domande similari su quora: is everything relative? e if everything is relative, is relativity absolute? In particolare la seconda è piuttosto interessante perché chi l'ha posta sembra quasi avere in testa l'idea che, in effetti, la teoria della relatività di Einstein non si occupi esclusivamente di cose filosoficamente relative.
P.S.: le citazioni einsteiniane sono tratte da wikiquote
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