Stomachion

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domenica 19 maggio 2019

Topolino #3312: Una questione di brevetti

Vista la ricorrenza dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, la storia in cinque parti scritta da Bruno Enna per celebrare il genio italiano sta occupando lo spazio dedicato alla recensione settimanale Al caffé del Cappellaio Matto, però sul numero in edicola questa settimana ci sono ben due storie che forniscono un particolare interesse scientifico. Iniziamo con...
Una capatina all'ufficio brevetti
Sebbene l'idea dietro ai brevetti risalga al tempo della Magna Grecia, in particolare alla città di Sibari, la prima vera legge che regolamenta i brevetti risale al 19 marzo 1474, contenuta all'interno dello statuto del senato della Repubblica di Venezia. L'idea fondamentale dei brevetti stessi è quella di stabilire da un lato la paternità di un'invenzione e dall'altro i diritti di sfruttamento della stessa. Il problema è che ciò non azzera le diatribe né protegge completamente gli inventori stessi, questo perché depositare e mantenere un brevetto per un certo tempo costa denaro all'inventore stesso.
Il caso più eclatante in questo senso è proprio quello del telefono: per molti anni negli Stati Uniti la co-paternità dell'invenzione ad Antonio Meucci non venne accettata, ritenendo il solo Alexander Graham Bell inventore del dispositivo. Il fatto è che Meucci non poteva permettersi di depositare un brevetto vero e proprio per via dei costi molto più alti, accontendandosi del così detto caveat, che però non prevedeva di depositare un progetto più complesso. Questo, in pratica, lasciava margine per depositare un progetto più completo a chiunque si trovasse a lavorare su un sistema simile, proprio come nel caso di Bell.

giovedì 22 dicembre 2011

WOW: Almanacco scientifico disneyano

Solo orariesco a proporvi queste foto, scattate un paio di mesi fa al museo WOW di Milano. Queste sono solo alcune delle foto della mini-mostra allestita in quel periodo con l'accostamento tra alcuni personaggi disneyani scientifici con alcuni protagonisti della scienza. Direi che un solo accostamento mi sembra molto ingeneroso, quello nei confronti di Bell, che forse nella vicenda del telefono fu più vittima, al pari di Meucci, che non carnefice. Gli altri accostamenti, invece, sono tutti abbastanza immediati a parte gli ultimi due. Non solo Volta è un fisico e non un archeologo, come Zapotec, ma Godel è un logico e un matematico, anche se si è interessato di relatività, mentre Marlin è sicuramente un relativista.
A parte queste brevi considerazioni, una buona visione con la galleria, che può essere un buon modo per avviarsi verso le festività di fine anno: