
Una capatina all'ufficio brevetti
Sebbene l'idea dietro ai brevetti risalga al tempo della Magna Grecia, in particolare alla città di Sibari, la prima vera legge che regolamenta i brevetti risale al 19 marzo 1474, contenuta all'interno dello statuto del senato della Repubblica di Venezia. L'idea fondamentale dei brevetti stessi è quella di stabilire da un lato la paternità di un'invenzione e dall'altro i diritti di sfruttamento della stessa. Il problema è che ciò non azzera le diatribe né protegge completamente gli inventori stessi, questo perché depositare e mantenere un brevetto per un certo tempo costa denaro all'inventore stesso.Il caso più eclatante in questo senso è proprio quello del telefono: per molti anni negli Stati Uniti la co-paternità dell'invenzione ad Antonio Meucci non venne accettata, ritenendo il solo Alexander Graham Bell inventore del dispositivo. Il fatto è che Meucci non poteva permettersi di depositare un brevetto vero e proprio per via dei costi molto più alti, accontendandosi del così detto caveat, che però non prevedeva di depositare un progetto più complesso. Questo, in pratica, lasciava margine per depositare un progetto più completo a chiunque si trovasse a lavorare su un sistema simile, proprio come nel caso di Bell.
