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sabato 1 gennaio 2022

Topolino #3449: Capodanno intorno al mondo

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Nonostante la copertina di Francesco D'Ippolito non sia riferita all'inizio dell'anno (cosa, per certi versi, comprensibile), la recensione del #3449, l'ultimo numero di Topolino del 2021 inizia con Il triplo capodanno, storia di Giuseppe Zironi all'interno della serie Topolino giramondo.
Nella storia Topolino, sfruttando il suo lavoro da reporter girovago si ritrova a festeggiare ben tre capodanni, l'ultimo dei quali insieme con Minni. L'impresa diventa possibile grazie ai fusi orari, come ben spiegato da Zironi per bocca di Topolino:
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La necessità di introdurre i fusi orari arrivò con la diffusione delle ferrovie. Fino all'Ottocento, infatti, l'ora era locale, nel senso che ogni città adottava una scansione oraria legata al mezzogiorno locale. Non c'era una grande necessità di modificare tale consuetudine: gli spostamenti, a piedi o a cavallo o in carrozza, erano sufficientemente lunghi da rendere ininfluente la differenza di ora tra un luogo e l'altro. L'arrivo del treno ridusse i tempi di spostamento in maniera significativa, rendendo quindi necessaria l'introduzione di un orario coordinato tra le varie località.
I primi fusi orari vennero introdotti nel 1858 da Quirico Filopanti, pseudonimo dell'astronomo italiano Giuseppe Barilli, e nel 1879 da Sandford Fleming, ingegnere capo delle ferrovie canadesi.

lunedì 14 novembre 2011

Tim Berners-Lee e gli albori della rete

.mau. ha ricordato un po' di tempo fa il compleanno del web (o della rete). Con questo post provo a dare il Buon compleanno alla rete e quindi, in un certo senso, a tutti quanti, lettori usuali e casuali!
Tim Berners-LeeInternet così come lo conosciamo oggi nasce nei primi anni 90 del XX secolo al CERN. Padre della rete viene considerato Tim Berners-Lee (lista delle pubblicazioni), esperto in programmi di testo, e in programmi di comunicazione e di real-time (i programmi per le chat, per intenderci). Considerato il più influente scienziato di questi tempi moderni, iniziò ad occuparsi di sistemi di ipertesto nel 1980 con lo sviluppo di Enquire per poi dare vita alla World-Wide Web Iniziative nel 1989 (il proposal originario del 1989), alla quale si unì l'anno successivo Robert Caillau. I due sono in effetti considerati i padri della struttura che, con successivi aggiornamenti, consente di scambiare informazioni sulla rete, la cui effettiva fondazione, almeno dal punto di vista scientifico, è data da un trittico tra articoli e comunicazioni a conferenze: World-Wide Web: The information universe(6), World-Wide Web: An information infrastructure for high-energy physics(7), World-Wide Web(8), con i primi due scritti insieme a Jean-François Groff e Bernd Pollerman, unitisi al team nel 1991.
Nel primo di questi tre articoli, gli autori scrivono all'inizio della sezione intitolata The Dream:
Pick up your pen, mouse, or favorite pointing device and press it on a reference in this document —perhaps to the author's name, or organization, or some related work. Suppose you are then directly presented with the background material —other papers, the author's coordinates, the organization's address, and its entire telephone directory. Suppose each of these documents has the same property of being linked to other original documents all over the world. You would have at your fingertips all you need to know about electronic publishing, highenergy physics, or for that matter, Asian culture. If you are reading this article on paper, you can only dream, but read on.
La costruzione del sogno di Berners-Lee e soci parte da lontano, da uno storico articolo di Vannevar Bush, As we may think(1) dove l'inventore statunitense pose le basi per la costruzione di una rete tra scienziati attraverso quelli che oggi sono noti come ipertesti. La strada verso questo sistema di produzione dei documenti vede tra i protagonisti anche Douglas Engelbart(2), altro inventore statunitense, di origine scandinava, che sviluppò proprio gli ipertesti e le reti di computer, oltre ad essere uno dei precursori nello sviluppo delle interfacce grafiche per i software. La palla, dopo Bush ed Engelbart, passa quindi al CERN, a Berners-Lee, Caillau e collaboratori.
La struttura che il gruppo del CERN ha sviluppato è quella su cui si basa l'attuale internet, e la società o fondazione alla base dello sviluppo dei protocolli e dei linguaggi di markup, il W3 è oggi il W3C, World Wide Web Consortium. Il modello su cui si basa il progetto di Berners-Lee è schematizzato in questo modo:
Dei cinque punti contenuti nella primissima definizione del modello W3 vorrei evidenziarne un paio:
  • Indexes are documents, and so may themselves be found by searches and/or following links. An index is represented to the user by a "cover page" that describes the data indexed and the properties of the search engine.
  • The documents in the web do not have to exist as files; they can be "virtual" documents generated by a server in response to a query or document name. They can therefore represent views of databases, or snapshots of changing data (such as the weather forecasts, financial information, etc.).
In un certo senso questa strutturazione della rete sembra rispondere alle esigenze degli scienziati di costruire documenti molto più completi e semplicemente connessi uno con l'altro. Per costruire una architettura di questo genere è necessario sviluppare tre punti chiave:
  • a common naming scheme for documents
  • common network access protocols
  • common data formats for hypertext
Non è un caso che siano ancora oggi questi i tre elementi che il W3C e gli sviluppatori del web cercano ogni giorno di migliorare.