Stomachion

domenica 10 novembre 2019

Topolino #3337: I colori della paura

Anche se con una settimana di ritardo, arriva la storia di Halloween di Casty, quest'anno disegnata da Giorgio Cavazzano, che è anche la cover story del Topolino #3337, ovviemante disegnata dallo stesso Cavazzano. Non è l'unico maestro presente questa settimana: la storia d'apertura, infatti, vede il ritorno sul settimanale di Marco Rota, Ingorgopoli, di cui mi occupo sul Caffè del Cappellaio Matto (a breve verrà pubblicato colà l'articolo). Il numero si chiude con un'altra storia ricca di tensione, la seconda puntata di Foglie rosse di Claudio Sciarrone. Per cui iniziamo a immergerci in un numero di terrore e mistero!
Attenzione a quel che si sogna
Gli ultrasogni è, nel soggetto, una tipica storia castyana: Topolino e Minni fanno la conoscenza con due professori che sono riusciti a inventare una macchina in grado di estrarre gli incubi dalla testa dei sognatori. E poiché Minni è tormentata da una serie di pipistrellini rosa, allora la coppia decide di acquistare i servigi di lady Beluka e del professor O'Nirik.
La storia è costruita con un'atmosfera di tensione da racconto gotico anche grazie alla pioggia torrenziale che colpisce l'abitazione/laboratorio dei due scienziati del sonno. Quest'ultima, poi, ricorda un po' la casa in cui è ambientato l'horror Eli. In qualche modo anche il soggetto non sembra molto distante da quello de Gli ultrasogni, visto che Topolino non può essere presente al trattamento subito da Minni e che il risultato del trattamento stesso ha un risultato non proprio rassicurante. Nel caso della storia castyana, anche grazie ai disegni di Cavazzano, gli incubi risultano quasi simpatici, mentre hanno molta più importanza, come detto, la tensione della storia e le scene d'azione.
Molto interessante, infine, la caratterizzazione di Minni che, pur con tutta la sua femminilità, si rivela ancora una volta degna compagna di Topolino, sia nell'azione sia nell'acume.
La vita sulla Terra
Dopo i suo arrivo sul nostro pianeta, lo scienziato P-HY-789723062011AS-CQ, per semplicità "battezzato" Phil Ipsilon da Tip e Tap per presentarlo allo zio Topolino, deve adattarsi alla vita sulla Terra per risultare il meno visibile possibile all'interno del gruppo di amici dei due topolini.
Sciarrone, così, si concentra su istantanee di vita quotidiana: una cena in casa, la giornata di scuola, un giro nella biblioteca scolastica, le prove per lo spettacolo. La narrazione è leggera, ma attenta a tutti i dettagli, incluso un utilizzo consapevole della tecnologia, cosa comunque molto rara in generale e che ben caratterizza il gruppo di Tip e Tap come abbastanza fuori dal comune, oltre che molto affiatato. Le gag, mai ridicole, forniscono un'atmosfera ironica alla storia, che viene attenuata dalle scene ambientate sul pianeta di Phil e dalla tempesta dai colori rosati che si avvicina sempre più a Topolinia. L'idea della tempesta è uno degli elementi più efficaci del soggetto, molto kingiano, ma che ricorda anche Qualcosa di sinistro sta per accadere, film horror di produzione disneyana del 1983 diretto da Jack Clayton e basato su Il popolo dell'autunno di Ray Bradbury(1).
Tra gli elementi che creano maggiori attese per le puntate successive ci sono l'interazione tra la musica e il pezzo di ponte quantistico che si trova sulla Terra insieme con Phil e il ruolo che avrà Topolino nel seguito. In quest'ultimo caso ci si potrebbe ragionevolmente attendere un suo intervento, non solo alla luce della copertina del numero scorso, ma anche della battuta detta da uno degli amici di Tip e Tap durante un hang out:
O siete stati bravissimi o vostro zio ha preso il fiuto!
La realtà secondo Paperoga
Dopo i mondi alternativi paperoghiani, La sfortuna creativa mette nelle mani del dinamico cugino di Paperino una particolare invenzione di Archimede: una macchina da scrivere che rende reale tutto ciò che viene scritto su di essa. Oggetto del romanzo di Paperoga è, ovviamente, lo sfortunato cugino, con conseguente generazione di situazioni sempre più improbabili e gag garantite.
La storia di Gabriele Mazzoleni, per soggetto e ritmo narrativo, ricorda molto quelle scritte per Topolino e per il Journal de Mickey dallo sceneggiatore francese Francois Corteggiani, mentre i disegni di Giuseppe Facciotto nel complesso ricordano alcuni dei disegnatori che collaboravano con lo studio spagnolo Comicup, sebbene alcuni primi piani facciano pensare ora a Cavazzano ora a Carlo Limido.
Nel complesso una storia divertente anche in forza della sua carica surreale.
  1. In effetti, basandomi solo sui trailer, forse l'accostamento più corretto potrebbe essere con Stranger Things, ma non mi spingo a tanto non avendo ancora visto la serie. 

Nessun commento:

Posta un commento