Per una volta non vi propongo una biografia nel giorno del suo compleanno, ma semplicemente perché sono incappato nel matematico italiano Alessandro Marchetti, classe 1633, nato a Empoli il 17 marzo, concludendo i suoi giorni terreni a Pisa il 6 settembre del 1714.
La parte curiosa della sua breve biografia, però è il suo essere, in un certo senso, un pioniere dell'ateismo. Le sue idee atee e materialiste, infatti, lo fecero accusare di empietà, il che lo portò a venire inquisito dal Sant'Uffizio su istigazione del gesuita lucchese Giovanni Francesco Vanni. E non era il solo problema, per il povero Marchetti: da continuatore delle ricerche di Galileo Galilei, in particolare nel campo della meccanica, subì anche diversi attacchi dagli oppositori del suo illustre ispiratore.
Nel corso della sua carriera accademica collaborò con Vincenzo Viviani, uno degli allievi più giovani di Galilei e di Evangelista Torricelli e noto per un famoso teorema sul triangolo equilatero. Inoltre lavorò con Giuseppe Del Papa, medico e lettore di logica e filosofia a Pisa.
Le sue opere più famose nel campo della meccanica galileiana sono De resistentia solidorum e Exercitationes mechanicae, entrambe del 1669, mentre è del 1684 il saggio astronomico Della natura delle comete. Lettera scritta all'illustriss. sig. Francesco Redi.
Fu anche poeta, ma in questo campo il suo contributo più noto è la traduzione del De rerum natura di Lucrezio, pubblicata postuma nel 1717 (ma già in precedenza circolante manoscritta) con il titolo Della natura delle cose. Considerata come il manifesto del razionalismo cartesiano, la traduzione di Marchetti influì notevolmente sul gusto arcadico per la purezza della lingua e l'eleganza dello stile.
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