In giro per boschi
Paperino e nipoti sono stati invitati da Pico de Paperis a passare un messe in uno chalet di montagna, dove lo studioso completerà la stesura del suo ennesimo saggio. Le giornate passano nella cucina delle famose frittelle di Paperino, nella raccolta delle more e nella ricerca dei funghi. Poi l'imprevisto: Pico si imbatte in uno scarabeo di giada in mezzo al bosco e scompare. Inizia una ricerca serrata che, come in ogni tipico soggetto di Carlo Panaro, si trasforma in un piccolo giallo, in questo caso dai toni quasi hard boiled.La storia, nel complesso, è divertente e scorrevole, forse una delle migliori dello sceneggiatore, e si avvale dei disegni di Alessia Martusciello, sicuramente adatti alla storia, ma senza particolari guizzi.
Storia di un ladro maldestro
Apparso per la prima volta nel 1951 sulle pagine di Paperino e i ladri di bestiame di Paul Murry su soggetto e testi di autore sconosciuto, Sgrinfia è sin da subito l'assistente di Gambadilegno nei suoi elaborati colpi. Il disegnatore statunitense lo rappresenta con barba lunga e cipiglio minaccioso, molto più "sporco", disordinato e minaccioso dello stesso Gambadilegno.Utilizzato nelle storie italiane a partire dal 1965 su Topolino e il Natale movimentato di Abramo e Giampaolo Barosso per i disegni di Giovan Battista Carpi, non è mai stato utilizzato più che come semplice spalla di Gambadilegno, diventandone il contraltare stupido e comico, più o meno di pari passo con la trasformazione di Gambadilegno in un piccolo criminale che si arrabatta nel sottobosco criminale di Topolinia.
Dunque c'era effettivamente del materiale su cui lavorare e proprio su Sgrinfia mette le mani, almeno per una sola storia, il buon Giorgio Fontana che ne L'insostituibile Sgrinfia costruisce una storia in cui l'assistente di Gambadilegno, dopo l'ennesimo guaio, viene allontanato. Lo sceneggiatore, che dunque segue la linea della caratterizzazione di un personaggio sostanzialmente stupido, separa così la coppia criminale, realizzando alla fine una storia divertente e veloce, indubbiamente ben scritta, che però mostra ben poco di nuovo su questa caratterizzazione fondamentalmente parodica dei Sgrinfia. Sarebbe interessante, a questo punto, vedere se in futuro qualche autore riuscirà a recuperare l'aura minacciosa originaria della spalla di Gambadilegno.
La storia, comunqie, viene molto ben supportata da Emmanuele Baccinelli che con una costruzione dinamica della pagina riesce a seguire al meglio il ritmo della sceneggiatura di Fontana, enfatizzando anche alcune vignette chiave dell'avventura.
I misteri del crowdfunding
Alessandro Sisti è uno degli sceneggiatori che prima di tutti si interessa delle novità provenienti dal mondo esterno. In questo caso lo sceneggiatore lombardo si interessa del mondo del crowdfunding. La storia, però, inizia in un modo abbastanza classico: come ogni mese, Paperone riceve una lunga fila di postulanti per sottoporgli progetti da finanziare. In effetti tale abitudine risale a Il colpo di genio di Fabio Michelini e Massimo De Vita, ma questa volta Paperone, che sfugge alla lunga fila, viene intercettato da Filo, Brigitta e Paperoga. I tre gli sottopongono i loro progetti e in particolare Filo spiega in maniera molto efficace l'essenza del crowdfunding: finanziamento diffuso.Paperone, allora, decide di scommettere con Filo e Paperoga sul successo delle loro imprese e (quasi) imprevedibilmente ne esce sconfitto, sebbene la cosa più incredibile è il successo di Paperoga, che aveva chiesto i fondi per realizzare le penne alla Paperoga, ottenendone una quantità sufficiente per sfamare non solo gli abitanti di Paperopoli, come si intuisce dalla tavolata illustrata in una quadrupla particolarmente spettacolare realizzata da Carlo Limido.
Divertente, anche se non completamente imprevedibile, è alla fine una buona storia, degna conclusione del numero. O quasi.
La chiusura, infatti, viene affidata alla breve Il luuungo addio, prologo della serie di viaggio ideata da Giuseppe Zironi e che vedrà Topolino andare in giro per il mondo a realizzare reportage giornalistici. Un'idea interessante che, si spera, verrà portata avanti in maniera efficace non solo da Zironi, ma anche dagli altri autori coinvolti nel progetto.
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