Stomachion

venerdì 16 luglio 2021

A cavallo del razzo

20210716-rocket-ride-cover
Ho conosciuto Tobias Sammet grazie agli Avantasia, di cui ho proposto alcuni video qui sul blog, senza mai approfondirne nessuno all'interno delle Particelle musicali. Gli Avantasia, in effetti, più che una band stabile è un supergruppo sullo stile degli Ayeron. A differenza del progetto musicale di Lucassen, gli Avantasia hanno un nucleo stabile, per cui lo status di band progressive metal è più che guadagnato. Non è, però (e finalmente) che mi occupo degli Avantasia, ma dell'altra band di Sammet, gli Edguy.
Fondata nel 1992 insieme con Jens Ludwig, Dominik Storch e Dirk Sauer, all'epoca tutti quattordicenni, hanno pubblicato il loro primo album ufficiale cinque anni più tardi, nel 1997: Kingdom of Madness. L'ultimo album in studio, invece, è del 2014, Space Police: Defenders of the Crown, mentre è del 2017 l'ultima raccolta, Monuments. Ho scoperto gli Edguy solo di recente, grazie a YouTube che mi ha suggerito The piper never dies tratto da Hellfire Club del 2004 e ho immediatamente riconosciuto non solo la voce ma anche lo stile di Sammet. Per iniziare a recuperare qualche album completo ho, però, optato per l'ascolto di Rocket ride del 2006, settimo album in studio della band.
Il suono rientra indubbiamente nella macrocategoria dell'heavy metal, ma ci sono anche forti influenze progressive. Inoltre, a parte le influenze esplicitamente dichiarate da Sammet (Queen, AC/DC, Helloween), molti passaggi, anche nell'interpretazione (ma non nella voce), ricordano i Judas Priest, una delle band più significative del panorama heavy metal.
Dell'album, che è una buona ora d'ascolto di musica potente, prendiamo in considerazione, qualora ce ne fosse bisogno, proprio la title track, Rocket ride:
I sought salvation but I found insanity
Lost in a mass I returned to profanity
I've been reaching for the sky
But I am stuck with my feet, down in concrete
Sin dai primi versi, come dicevo, si nota che lo stile "narrativo" è quello degli Avantasia. In particolare, però, l'interesse verso il cielo più che alle stelle in quanto tali, sembra riferirsi al richiamo mistico che esso ha sempre avuto nei confronti del genere umano. Non a caso il cielo è sempre stato la sede delle divinità praticamente di qualunque religione sulla Terra. L'interpretazione viene peraltro confermata da questi versi:
Been stuck to religion 'till I clung to the pie
You never really miss it, until you really try
Il razzo che il protagonista della canzone vuole calvalcare, però, è dunque una metafora per superare i propri limiti, ma anche per impedire che accada quanto successe a Icaro:
I've tried to reach higher, but my flesh is too weak
I've been searching for answers, I been led to the fire
Il figlio di Dedalo non viene esplicitamente citato, ma i due versi che ho messo qui sopra non possono che far pensare al volo dello sfortunato giovane in fuga dal labirinto del Minotauro.
Ovviamente nel caso degli Edguy non vengono usate delle ali di cera (o quel che era), ma un razzo. A proposito del quale, avendo trattato l'argomento in varie occasioni, mi limito semplicemente a segnalarvi la lettura di Scappare, da qualche parte nello spazio, sempre tra le Particelle, e soprattutto de L'equazione dei razzi. Se, invece, siete interessati alla struttura dei razzi, vi consiglio di dare una sbirciata al videogioco Kerbal Space Program: vi permetterà di provare e imparare non poche cose cientifiche e tecniche a partire dalla fisica, ma soprattutto alla struttura e costruzione di un razzo. E', in un certo senso, un vero e proprio equilibrismo tra il carburante necessario per arrivare nello spazio e quello che serve per concludere le operazioni mettendosi in orbita o spostandosi su un'orbita che permetta di approcciare un altro corpo celeste. E averne anche una scorta sufficiente per tornare a casa!
P.S.: ci sarebbe anche una seconda Rocket ride, decisamente più famosa, dei Kiss, ma il testo usa il razzo come metafora di qualcos'altro che forse ha poco a che fare con questa serie!

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