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La serie, che si sviluppa in 8 episodi tra i 25 e i 40 minuti circa, poggia quindi proprio sugli elementi essenziali dei miti greci e li reinterpreta, inserendo anche riferimenti a figure e miti poco noti, come ad esempio Fantaso, uno dei figli del dio del sonno, Ipno, e fratello di Morfeo e Fobetore. Insieme con i suoi fratelli forma gli Oneiroi, ovvero coloro che governano i sogni. In particolare Fantaso è colui che non annuncia mai la verità, a differenza di Morfeo che, invece, porta i sogni agli uomini. Nella serie Fantaso è anche identificato con gli incubi. Interessante, poi, anche la presenza degli automi di Efesto, che entrano in campo nella battaglia finale alle pendici del monte Olimpo.
Dal punto di vista tecnico, il tratto degli animatori, gli stessi di Castlevania, quelli della Powerhouse Animation, ricorda quello di serie animate giapponesi come Occhi di gatto o City Hunter. A differenza della serie vampirica, in questo caso lo stile è però più pulito, senza il gioco con i chiaro scuri che era invece molto adatto a quella serie. Anche la tavolozza è più brillante. Nel complesso una serie gradevole, a tratti appassionante, con un finale che a molti fa pensare ci possa essere un seguito, anche se personalmente il finale mi ha soddisfatto e considero Blood of Zeus sostanzialmente chiusa.
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