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Il primo ciclo di storie, in cui Todd McFarlane costruisce la mitologia del personaggio, supportato da altri autori (oltre al già citato Moore, anche Frank Miller, Neil Gaiman, Grant Morrison) risulta fresco e potente. McFarlane, dopo anni di collaborazioni per la Marvel, e con alcune storie anche da autore completo, in particolare per Spider-Man, mette a frutto l'esperienza e si lancia in un progetto decisamente più complesso, ma su cui può avere un controllo molto maggiore, essendo il personaggio di sua creazione.
Non scendo oltre nei dettagli della nascita dell'Image Comics, ma la conseguenza dell'essere autore del proprio personaggio, permette a McFarlane di gestire anche i prodotti collaterali che iniziarono ad aggiungersi man mano che Spawn iniziava ad avere sempre maggior successo. Non solo serie di appoggio che espandevano l'universo spawniano, ma anche statuette, merchandising vario e soprattutto serie animate e un film per il cinema in live action.
L'uscita del film fu relativamente rapida rispetto all'esordio del personaggio: Spawn arrivò nelle sale nel 1997, cinque anni dopo l'uscita di Spawn #1. La direzione venne affidata a Mark Dippé, al suo esordio, e la sceneggiatura a Alan McElroy, con McFarlane come produttore (oltre che come uno dei barboni del vicolo in cui Spawn si risveglia all'inizio della pellicola). Il film introdusse una serie di cambiamenti rispetto alla versione fumettistica, inclusa l'identità dell'assassino di Al Simmons, cosa che successivamente venne introdotta anche nel fumetto con un'operazione di retrocontinuity (cose di questo genere McFarlane le ha fatte nel corso degli anni prima di tutto per motivi di copyright e poi, a suo dire, per riportare il personaggio sui binari della storia che avrebbe in mente, e questo nonostante il controllo quasi assoluto sulle storie). Il punto essenziale, però, è che nel complesso Spawn era un pessimo film, mal recitato. Gli effetti speciali, ancora all'inizio, non sono memorabili e l'unica cosa che colpisce sul serio è il costume di Spawn, in particolare il suo mantello, una delle poche cose del film che si salvano. Insieme al cane, direi. Persino i titoli sembrano fatti da un dilettante e considerando i grandi nomi coinvolti nella realizzazione degli effetti speciali, inclusa la Industrial Light and Magic di George Lucas, direi che il risultato non è stato proprio all'altezza, e questo nonostante molti critici cinematografici hanno apprezzato proprio la parte visuale.
Quello del film di Spawn era un recupero che sentivo la necessità di dover fare, anche in virtù delle voci del reboot cinematografico a quanto pare diretto dallo stesso McFarlane, ma dopo averlo visto, non mi senti di consigliarlo, e non certo per via degli effetti speciali.
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