Dopo il ritorno di Reginella ad opera di Bruno Enna e Giada Perissinotto, la gestione del personaggio era stata assegnata a Vito Stabile. Le storie realizzate, però, non avevano convinto molto, e non solo per le premesse che si trascinavano dietro dalla conclusione della storia di Enna: sia Reginella sia Paperino si erano dimenticati l'una dell'altro, e questo per impedire che il loro amore diventasse distruttivo per Pacificus.
Mi rendo conto che mi sto riferendo a un sentimento presente solo nella saga originale di Reginella, visto che, forse per pressioni della redazione, l'amore tra i due era diventata amicizia, un po' più forte del normale ma sempre amicizia. Ovviamente questa cosa salta subito all'occhio del lettore, visto che è solitamente l'amore a creare problemi di questa portata, e non l'amicizia.
Ad ogni buon conto quella serie di storielle di Stabile arrivano ora a conclusione con L'ultima avventura di Reginella, scritta dallo stesso Stabile con la collaborazione di Alex Bertani e i disegni di Stefano Zanchi. Questo primo episodio mostra i due protagonisti della lunga saga d'amore (che per ora non viene mai esplicitamente citato, ma che permea ogni pagina della storia) in un momento della loro vita molto particolare: entrambi hanno infatti la sensazione di essere stati defraudati di qualcosa, di un ricordo. E questo ricordo viene ripristinato da chi gli sta intorno.
Reginella reagisce in maniera drammatica, emotiva, mentre Paperino, probabilmente grazie alla vicinanza di una figura di riferimento forte come Paperone affronta la situazione con quel pizzico di malinconia che ricorda il Paperino delle prime pagine de Il matrimonio di Reginella (la copertina di Andrea Freccero presenta, invece, un riferimento a Il ritorno di Reginella). Tutto questo viene anche enfatizzato dalla narrazione intimista della storia, sottolineata sia dalle bibliografie narranti sia dalle pagine mute, prive di qualsiasi dialogo o didascalia, che si reggono tutte sulle spalle di Zanchi e sulla sua capacità di scegliere la migliore composizione possibile, giocando in maniera efficace con le espressioni dei personaggi. Anche la (non accreditata) colorazione gioca un ruolo importante: la tavolozza scelta dona tridimensionalità ai disegni e atmosfera alle scene, anche grazie a una scelta in alcuni casi più emozionale che realistica.
Il resto del sommario, a parte il secondo episodio di Io sono Macchia Nera, alla fine risulta poca cosa. La seconda parte del La minaccia alla fattoria conferma la sensazione che avevo ricevuto alla fine dalla prima parte: la storia poteva funzionare tranquillamente anche senza la presenza di Paperinik. Il soggetto, d'altra parte, è piuttosto panariano, motivo per cui alla fine può essere considerata come un po' meglio delle precedenti storie paperinikiane di Marco Gervasio. D'altra parte la storia non permette a Giuseppe Facciotto di mostrare qualche guizzo particolare, se non in occasione di qualche gag.
A chiudere il numero Vacanza da grandi, nuovo episodio della serie Young Donald Duck, affidato ad Alessandro Ferrari ai testi con il solito Marco Mazzarello ai disegni. La storia, come intuibile a tema vacanziero, mostra Paperino e Topolino ospiti di zia Topolinda in una situazione piuttosto inconsueta per i tempi moderni: niente internet (che in questo caso viene chiamato papernet... e pazienza...). I due ragazzetti finiscono ben presto in punizione e, non contenti, rischiano di mettersi nei guai, ma qui arriva la morale che risolleva la storia: la capacità dei due di comprendere i loro errori e correggere il loro atteggiamento, trasformando una vacanza in punizione nella loro più bella.
Nessun commento:
Posta un commento