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martedì 11 ottobre 2022

Topolino #3489: Una Luna un po' così

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La maggior parte delle recensioni che si trovano in giro relative al Topolino attualmente ancora in edicola si concentrano su Paperbridge, che ritorna sul settimanale disneyano con due nuovi episodi che, in realtà, sono un'unica storia suddivisa in due tempi, sebbene con due titoli differenti. Personalmente, invece, vorrei innanzitutto puntare l'attenzione su Viaggio nella Luna, parodia del film di Georges Méliès realizzata da Bruno Enna e Alessandro Pastrovicchio.
Settimana scorsa, sempre di lunedì, avevo già espresso delle perplessità sulla sceneggiatura di Enna, e in qualche modo mi sembra di poterle confermare. La parte positiva della sua sceneggiatura resta, indubbiamente, la capacità di adattarsi allo stile di Pastrovicchio. Nemmeno l'innesto de La storia vera di Luciano da Samosata disturba più di tanto, ma, e questo per me potrebbe essere strano, è proprio il tentativo continuo di Crazymede (ovvero Archimede) di riportare tutto in un'ottica scientifica a risultare fuori luogo, distogliendo l'attenzione del lettore dagli aspetti magici della vicenda, che invece vengono molto ben colti dal tratto del disegnatore. Non rende più accettabile la cosa nemmeno la scoperta che tutta la vicenda si è svolta in un altro sistema solare, o più probabilmente un altro universo.
Nel complesso la vicenda avrebbe probabilmente giovato di un maggior surrealismo da una parte e magari di un'assenza completa di dialoghi: una parodia muta sarebbe, in effetti, stata una scelta molto più azzeccata. Tra l'altro proprio la discrepanza tra le scene surreali della prima puntata in cui gli autori cercano di portare su pagina le coreografie del film di Méliès e i continui tentativi di Crazymede di riportare tutto in termini scientifici non convincono praticamente per nulla: sarebbe stato meglio scegliere una delle due direzioni, o quella più verniana rappresentata da Crazymede o quella più surrele dei finti balletti e della spinta a braccia del razzo verso la Luna.
Ad ogni buon conto si diceva che l'apertura del numero è affidata a un doppio episodio di Paperbridge. In questo caso Marco Gervasio si presenta con una delle storie peggio disegnate in assoluto della sua carriera: personaggi sproporzionati, inquadrature ardite che però non fanno realmente parte del repertorio del disegnatore, il tutto condito con i soliti difetti gervasiani (ad esempio gli occhi strabici o i becchi mascelluti). A questo c'è da aggiungere una qual certa ripetitività nei temi trattati che cristallizza i personaggi in una caratterizzazione che non riesce realmente a evolvere. Le due vicende narrate, poi, risultano abbastanza telefonate e nel complesso i due episodi si salvano essenzialmente per la presenza di Beth Duckett, il personaggio meglio disegnato e meglio caratterizzato. La struggente scena finale del più che probabilmente momentaneo addio tra Beth e Lord Quackett, risulta alla fine un mero esercizio di stile, certo funzionale al futuro sviluppo dei due personaggi, e forse proprio per questo meno emozionante di quanto l'autore non intendesse.
In ogni caso risulta comunque una lettura scorrevole e sufficientemente gradevole da lasciarsi leggere, ma nulla di più. E se forse vi sono sembrato un po' troppo severo, considerate che da Paperbridge e da Fantomius pretendo sempre il massimo, e quindi, quando non mi sembra di trovarlo, ci vado giù più duro del solito.
Infine eccoci al terzo episodio di Scacco matto a Topolino di Giovanni Di Gregorio e Ottavio Panaro. La storia si muove un altro pezzettino in avanti: i giornalisti scoprono della disfida tra polizia e Scacchista e così in città esplode la mania degli scacchi. Tutti si sentono in dovere di criticare le mosse del giocatore che cerca di salvare la città, e così quest'ultimo molla la patata bollente a Pippo, che forte del manuale del suo bis-bis si appresta a giocare contro il criminale. E se vi ho raccontato tutto ciò, dandovi così tanti spoiler è perché, in effetti, senza questi avrei potuto non scrivere alcunché sulla puntata. E ora vi lascio al penultimo unboxing:
P.S.: se sono arrivato così in ritardo è per colpa degli scacchi...

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