Stomachion

martedì 11 ottobre 2022

Un viaggio verso Makemake

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L'ottavo numero del Topolino fiuoriserie - PK vede Paperinik e Xadhoom affrontare un viaggio verso Makemake, uno dei plutoidi all'interno della fascia di Kuiper. Il titolo dell'albro, che ricordo essere un cartonato di 52 pagine, di cui 44 a fumetti, è proprio Makemake e rappresenta il secondo numero della nuova gestione del personaggio da parte di Alessandro Sisti.
Lo sceneggiatore, tra i creatori di Paperinik New Adventures con cui tutto iniziò, era salito a bordo della serie in uscita su Topolino fuoriserie con il quinto numero, cosceneggiando insieme con Roberto Gagnor la conclusione della Galaxy Gate Saga.
Col settimo numero, La danza del ragno, che non ho recensito, Sisti inizia a costruire un nuovo contesto narrativo: un nuovo genio nella Ducklair Tower, Dunia Voyda, una specie di Elon Musk al femminile, una nuova "spalla" per Paperinik, l'amata Xafhoom, e un nuovo avversario, in questo caso una specie di setta che ha l'obiettivo di modificare, letteralmente, la realtà. Sembra l'inizio di una nuova saga e invece già con Makemake le attese sembrano... disattese, come ben chiarito anche dalla copertina dell'albo, che riporta in scena gli En'Tomek, che avevano esordito alcuni anni fa in Cronaca di un ritorno insieme, proprio, al ritorno di Xadhoom.
Il nuovo corso di Sisti, dunque, guarda all'antico, ovvero a quando usciva PKNA, quando le storie non procedevano per saghe, come poi fu durante il PKNE. Il problema di questo approccio è che una storia tuttosommato debole, scritta più o meno come una storia del Paperinik classico, quasi alla Carlo Panaro oserei dire, uscita su un albo di alta qualità per formato (cartonato) e prezzo (10 euro) è, almeno personalmente, uno schiaffo ai lettori, che ovviamente meriterebbero una storia di ben altra qualità. Anche perché alla fine il problema della storia non è nemmeno Marco Mazzarello, che si rivela una scelta pure azzeccata per la storia scritta da Sisti, ma proprio la storia in sé, e non solo per la questione dell'entanglement quantistico che ho approfondito in un video a parte, ma anche per i continui tentativi dello sceneggiatore di costruire un contesto scientifico, peraltro sbagliato, in un tentativo di ispirare meraviglia nel lettore, o per un soggetto tutto sommato già visto sia in PKNA sia in PK2, e poi una gestione dei personaggi e dei tempi che, appunto, ricorda molto il Paperinik classico. A questo punto forse sarebbe meglio pubblicare queste storie sul mensile Paperinik riducendo l'esborso economico dei lettori.
Personalmente questo è molto vicino a essere l'ultimo albo della serie che potrei acquistare.

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