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Si inizia con Fantasmi del futuro di Francesco Artibani e Giovanni Rigano, che reinterpreta in una Topolinia di 100 anni nel futuro il corto del 1937 Lonesome ghosts, con Topolino, Pippo e Paperino acchiappafantasmi. Rispetto al corto originario, in questo caso i tre hanno problemi di affitto con Eli Squick padrone di casa. Inoltre Artibani è anche riuscito a trovare spazio a Gambadilegno e Basettoni, all'interno di una storia divertente e dinamica che, in qualche modo, risulta nel complesso avere una resa decisamente migliore di Horrifikland. Una buona mano a questo risultato finale lo ha dato anche Rigano, non solo con i disegni moderni e cartooneschi, ma anche con l'ottimo lavoro sui colori, che come confermato dal direttore Alex Bertani in una lunga intervista con Fisbio, non hanno la stessa resa rispetto a quelli effettivamente realizzati dall'autore e visibili nella copia digitale di Topolino.
Ad ogni buon conto vi metto qui sotto il video dedicato a questo numero evento con all'interno anche un messaggio dell'amico Andrea Bramini: Passiamo al resto del numero. Sempre nell'intervista citata prima, Bertani afferma che il collegamento con Le lenticchie di Babilonia ne Il destino di Paperone è arrivato dopo, confermando quindi che il collegamento con la storia originale di Romano Scarpa era effettivamente un po' forzato come immaginavo. D'altra parte, a parte questa linea narrativa che unisce le storie, queste ultime hanno un approccio autoconclusivo che riprende stilisticamente molti elementi di autori come Barks e Cimino, come già ho scritto in precedenza. E non fa eccezione nemmeno questo La torre di Papele. E la storia congegnata da Fabio Celoni per questo terzo episodio è anche, un po', una specie di dungeon, visto che buona parte della storia si svolge nel sottosuolo. Anche questa, verrebbe da scrivere, ma non ha grande importanza alla fine, perché è proprio il modo in cui Paperone interagisce con il nuovo popolo ciminiano a fare in fondo la vera differenza. L'unico elemento che mi ha fatto storcere il naso al momento è quello scientifico, con una visione dell'evoluzione forse un po' semplicistica, anche se nel complesso abbastanza diretta.
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