Era il 16 ottobre del 1923 quando i fratelli Disney, Walt e Roy, fondarono il loro studio di animazione. I 100 anni ufficiali della Disney, quindi, arriveranno in una data ben precisa, il 16 ottobre, ma con il primo numero del 2023 Topolino si unisce alle celebrazioni del Disney100, iniziate già nel corso del 2022 con alcune iniziative in giro per il mondo. Alcune di queste, probabilmente, arriveranno anche in Italia. Altre, invece, sono nate, in qualche modo, con l'imprinting italiano con la serie Once upon a Mouse... in the future, una serie di otto storie che rielaborano in termini futuristici otto corti animati del passato.
Si inizia con Fantasmi del futuro di Francesco Artibani e Giovanni Rigano, che reinterpreta in una Topolinia di 100 anni nel futuro il corto del 1937 Lonesome ghosts, con Topolino, Pippo e Paperino acchiappafantasmi. Rispetto al corto originario, in questo caso i tre hanno problemi di affitto con Eli Squick padrone di casa. Inoltre Artibani è anche riuscito a trovare spazio a Gambadilegno e Basettoni, all'interno di una storia divertente e dinamica che, in qualche modo, risulta nel complesso avere una resa decisamente migliore di Horrifikland. Una buona mano a questo risultato finale lo ha dato anche Rigano, non solo con i disegni moderni e cartooneschi, ma anche con l'ottimo lavoro sui colori, che come confermato dal direttore Alex Bertani in una lunga intervista con Fisbio, non hanno la stessa resa rispetto a quelli effettivamente realizzati dall'autore e visibili nella copia digitale di Topolino.
Ad ogni buon conto vi metto qui sotto il video dedicato a questo numero evento con all'interno anche un messaggio dell'amico Andrea Bramini:
Passiamo al resto del numero. Sempre nell'intervista citata prima, Bertani afferma che il collegamento con Le lenticchie di Babilonia ne Il destino di Paperone è arrivato dopo, confermando quindi che il collegamento con la storia originale di Romano Scarpa era effettivamente un po' forzato come immaginavo. D'altra parte, a parte questa linea narrativa che unisce le storie, queste ultime hanno un approccio autoconclusivo che riprende stilisticamente molti elementi di autori come Barks e Cimino, come già ho scritto in precedenza. E non fa eccezione nemmeno questo La torre di Papele. E la storia congegnata da Fabio Celoni per questo terzo episodio è anche, un po', una specie di dungeon, visto che buona parte della storia si svolge nel sottosuolo. Anche questa, verrebbe da scrivere, ma non ha grande importanza alla fine, perché è proprio il modo in cui Paperone interagisce con il nuovo popolo ciminiano a fare in fondo la vera differenza. L'unico elemento che mi ha fatto storcere il naso al momento è quello scientifico, con una visione dell'evoluzione forse un po' semplicistica, anche se nel complesso abbastanza diretta.
Il numero, poi, si chiude con una storia al tempo stesso delicata e divertente con Paperoga protagonista, L'effetto raggelante di Gaja Arrighini e Stefano Intini, in cui a un certo punto non potevo non pensare che l'incontenibile cugino di Paperino è da eleggere come calabrese onorario, visto che usa un bagnoschiuma al peperoncino!
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