Kepler partiva dall'osservazione che i fiocchi di neve formavano cristalli di simmetria esagonale(1). La domanda aleggia già nell'aria: perché questa simmetria?
La risposta dell'astronomo e matematico era molto semplice: la simmetria esagonale è il modo più efficiente di accostare cerchi in un piano(1).
Ovviamente Kepler non si limitò solo ai cerchi nel piano, ma si chiese se anche con le sfere esisteva una qualche regola analoga. Di fatto per impilare oggetti di forma sferica, come le palle di un cannone o le arance, si possono in principio utilizzare tre impacchettamenti regolari: esagonale, cubico e cubico a facce centrate.
Il primo lo si ottiene impilando uno sull'altro strati di sfere a loro volta impacchettate con simmetria esagonale. In questo caso i centri delle sfere si ritrovano esattamente uno sull'altro. L'impacchettamento cubico è analogo a quello esagonale, con la differenza che ogni strato è impacchettato con la simmetria di un quadrato. E i centri sono sempre allineati uno sull'altro.
L'impacchettamento cubico a facce centrate è, invece, quello che applicano normalmente i fruttivendoli quando impilano le arance: ogni strato ha simmetria esagonale, ma lo strato superiore è incastrato nello strato inferiore facendo combaciare i centri delle sfere superiori con i vuoti dello strato inferiore(1).
Anche in questo caso Kepler arriva alla conclusione che l'impacchettamento cubico e facce centrate è il più efficiente possibile. E entrambe le affermazioni di Kepler vennero dimostrate solo nel XX secolo.
La congettura della salsiccia
Prima di esaminare la prima dimostrazione, andiamo a esaminare un problema in qualche modo connesso con quello di impacchettamento di Kepler. Supponiamo di avere un certo numero di cerchi e di volerli circondare con la curva più breve possibile. Con sette cerchi la disposizione più ovvia sarà metterli uno attaccato all'altro e quindi disegnare una curva che li circonda, come la sezione di una salsiccia:
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Visto che i matematici, trovato un problema, tendono a generalizzarlo, anche perché con qualcosa bisognerà pur divertirsi ogni tanto, allora si inizia a studiare casi analoghi in dimensioni superiori. Ci si aspetterebbe che aumentando il numero delle dimensioni, il numero di sfere n-dimensionali che si dispongono in maniera più efficiente secondo i termini del problema iniziale nella forma a salsicciotto diventi sempre più grande. Peccato che nel 1975 Laszlo Fejes Toth, matematico ungherese che occupò buona parte della sua attività a studiare gli impacchettamenti, ha formulato la così detta congettura della salsiccia(2), secondo la quale, per dimensioni uguali o superiori a 5, la disposizione delle ipersfere che occupano l'ipervolume più piccolo possibile è sempre quella a salsiccia.
E visto che è una congettura, come potete immaginare, non è stata ancora dimostrata: il risultato migliore è stato raggiunto nel 1998 da Ulrich Betke, Martin Henk e Jorg Willis che hanno dimostrato la congettura di Toth fino alla dimensione 42 compresa(1).
Arance al mercato
Come ci aiuta tutto ciò per risolvere il problema di Kepler? Semplice: è sempre Toth che nel 1940(1) ha dimostrato che la disposizione migliore nel piano è proprio quella a simmetria esagonale(3).Il problema, però, è quando si passa al caso tridimensionale. Il problema sta sempre nella generalizzazione: prendiamo la dimostrazione di Carl Friederich Gauss datata 1831. In quel caso il matematico tedesco dimostrò che la congettura di Kepler era vera nel caso di disposizioni regolari per il primo strato. Peccato che esistono un'infinità di disposizioni irregolari e ciò rende la dimostrazione particolarmente difficile.
La stessa storia della dimostrazione della congettura è particolarmente difficile: nel 1953 Toth(4) (sempre lui!) mostrò che il problema poteva essere ridotto a un numero finito, per quanto grande, di calcoli. Questo implicava l'esistenza di una dimostrazione per esaurimento e su questo fatto puntò Thomas Hales, che mise in campo le possibilità offerte dai moderni calcolatori elettronici. Aiutato dallo studente Samuel Ferguson, Hales completò la dimostrazione nel 1998, tutta basata su calcoli numerici, ovvero sul verificare tramite un apposito algoritmo tutte le possibili disposizioni di sfere intorno ad altre sfere.
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Si conclude così la storia di uno dei 23 problemi del secolo identificati nel 1900 da David Hilbert, le cui difficoltà sono state ben raccontate dallo stesso Hales sulle Notices of AMS nel 2000(5).
Per cui ora non avete più scuse: anche la matematica ha dimostrato che la migliore disposizione delle palline da biliardo della vostra collezione è quella delle arance del fruttivendolo. Correte a metterle in ordine!
- Ian Stewart (2010). La piccola bottega delle curiosità matematiche del professor Stewart. La biblioteca de Le Scienze. ↩↩↩↩↩
- Hajnal, A., & Tóth, L. F. (1975). Research problems. Periodica Mathematica Hungarica, 6(2), 197–199. doi:10.1007/bf02018822
In effetti Hajnal ha semplicemente adattato in inglese il risultato di Toth. ↩ - Poiché buona parte della produzione di Toth ha titoli in tedesco, non sono riuscito a capire quale dei suoi articoli del 1940 fosse quello corretto, ma di certo nel 1950 è uscito un articolo in inglese nel quale ottiene lo stesso risultato narrato da Ian Stewart:
Tóth, L. F. (1950). Some packing and covering theorems. Acta Sci. Math. Szeged, 12(A), 62-67. ↩ - Fejes Tóth, L. (1953), Lagerungen in der Ebene, auf der Kugel und im Raum, Die Grundlehren der Mathematischen Wissenschaften in Einzeldarstellungen mit besonderer Berücksichtigung der Anwendungsgebiete, Band LXV, Berlin, New York: Springer-Verlag ↩
- Hales, T. C. (2000). Cannonballs and honeycombs. Notices-American Mathematical Society, 47(4), 440-449. (pdf) ↩
- Hales, Thomas; Adams, Mark; Bauer, Gertrud; Dang, Tat Dat; Harrison, John; Hoang, Le Truong; Kaliszyk, Cezary; Magron, Victor; McLaughlin, Sean; Nguyen, Tat Thang; Nguyen, Quang Truong; Nipkow, Tobias; Obua, Steven; Pleso, Joseph; Rute, Jason; Solovyev, Alexey; Ta, Thi Hoai An; Tran, Nam Trung; Trieu, Thi Diep; Urban, Josef; Vu, Ky; Zumkeller, Roland (29 May 2017). "A Formal Proof of the Kepler Conjecture". Forum of Mathematics, Pi. 5: e2. doi:10.1017/fmp.2017.1 ↩
Le palline da biliardo per non farle rotolare via occorre metterle in un contenitore possibilmente quadrato o multiplo
RispondiEliminadi un quadrato il cui lato deve essere minore o uguale a
quattro volte il diametro della pallina per risultare vantaggioso
l'impilamento quadrato o cubico se è maggiore di 4 risulta
migliore triangolare o esagonale.
La stessa relazione vale per il salsicciotto