Non fosse per la conclusione di Orgoglio e pregiudizio obiettivamente il numero ancora in edicola di Topolino avrebbe ben pochi spunti interessanti a sommario.
A livello di soggetto risulta abbastanza interessante la storia d'apertura, Paperino e i Bassotti ospitali di Gaja Arrighini e Nicola Tosolini: i rapporti tra Paperino e Paperone arrivano a un punto di attrito apparentemente di non ritorno, tanto che lo zione disereda e sfratta il nipote, che si vede costretto ad accettare l'ospitalità bassottesca. Il problema è la solita idea del "simpatico perdigiorno" che caratterizza il buon Paperino anche in questa occasione e che sarebbe anche sopportabile se non fosse per la preoccupazione di Paperino nei confronti dei nipotini, rimasti senza una casa. Il lettore, infatti, non può non restare perplesso di fronte a un personaggio che ben poco si cura della sua stessa sopravvivenza chiedendosi come possa anche essere lontanamente lo stesso Paperino tratteggiato da Carl Barks.
Il resto del numero è completato da un paio di storie brevi e dalla lunga Il malinteso criminoso di Roberto Moscato e Emmanuele Baccinelli. La storia mette in campo uno scambio di persona tra Pippo e l'inafferrabile ladro l'Ombra in quella che sembra una variazione per soggetto e caratterizzazione dei ladri che si accompagnano a Pippo de La gang della spider rossa, classico live disneyano del 1976 diretto da Norman Tokar. Anche il ritmo della storia di Moscato in qualche modo è molto cinematografico, mentre i disegni di Baccinelli si stanno sempre più assestando sullo stile di Giorgio Di Vita, pur se con un'inchistrazione più marcata.
Ora non resta che attendere il prossimo numero di Topolino, sperando che il problema di sommario rilevato all'inizio risulti un po' più mitigato rispetto a quanto avvenuto questa settimana.
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