Nel 1986 il St John's College e la Cambridge Mathematics Faculty organizzarono la prima edizione di una serie di conferenze dedicate a Paul Dirac, deceduto due anni prima. In quell'occasione intervennero fisici del calibro di Richard Feynman e Steven Weinberg. In particolare quest'ultimo fece un intervento dal titolo abbastanza esplicito, Alla ricerca delle leggi ultime della fisica.
Ancora Stephen Hawking, citato nell'intervento, non era giunto alla conclusione che una teorica unificatrice di tutta la fisica non sarebbe stata possibile, per cui l'idea di tracciare una linea di ricerca dedicata a questo scopo non era così impossibile. Weinberg, che cita proprio il senso di bellezza di Dirac come guida non solo per il famoso fisico teorico, ma come principio abbastanza generale, basa essenzialmente il suo intervento, semplice da seguire ma sufficientemente specialistico da non essere banale per il lettore comune, sull'allora relativamente nuova teoria delle stringhe, principale candidata a quella che Hawking definiva la teoria del tutto.
Il quesito più importante che i fisici teorici dovevano e devono risolvere ancora oggi è l'unificazione tra meccanica quantistica e relatività di Albert Einstein. I problemi che emergono quando si tenta l'unificazione sono gli stessi esaminati da Dirac nelle sue conferenze raccolte ne La bellezza come metodo e la teoria delle stringhe, in questo testo edito da il melangolo tradotta come "teoria delle corde", sembra essere proprio la risposta a questo problema.
Oggi sappiamo che la teoria delle stringhe non è l'unica possibile teoria unificatrice, anche se i test per tali teorie risultano particolarmente problematici, come lo stesso Weinberg aveva già sottolineato all'epoca nel suo intervento. L'assunto di base, però, è che queste idee (con riferimento diretto, ovviamente, alla teoria delle stringhe, ma estendibile anche ad altri modelli) debbano essere sviluppate nel solco tracciato a suo tempo dal grande Paul Dirac che non credo che avrebbe disapprovato ciò che stiamo cercando di fare.
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