Stomachion

mercoledì 29 aprile 2020

Uscire fuori

Ci sono libri che ti parlano, che, senza che tu te ne renda conto, ti dicono qual è il momento migliore per farsi leggere. E Il giro più pazzo del mondo, titolo quanto mai fuorviante, della scrittrice britannica Scarlett Thomas, è uno di questi. La trama, infatti, ruota intorno a due ragazzi, alle soglie dei trent'anni all'inizio del XX secolo, di cui uno, Luke, a causa di una non meglio identificata allergia al Sole, non esce da casa da quando è nato. La sua migliore amica, invece, Julie, è piena di paure: guidare, mangiare roba non preparata da lei o comunque da qualcuno che non conosce, e altre robette di questo genere.
Anche i loro amici, però, non sono da meno: David ha un cancro ai testicoli, Leanne crede di essere una strega, Chantel ha vinto alla lotteria ma ha una madre un po' particolare, Charlotte, la migliore amica di Julie, è in fuga continua da se stessa, innanzitutto dal "fantasma" del fidanzato Mark, morto un paio di anni prima e di cui si sente in colpa. Questo gruppetto si mette in viaggio per raggiungere un guaritore orientale che promette di liberare Luke dalla sua malattia.
La forza del romanzo, in realtà, non sta tanto nel viaggio vagheggiato del titolo italiano, che peraltro costituisce all'incirca 1/3 (o poco più) del volume, quanto nella forza dei personaggi stessi, ognuno particolare per se, ma non troppo diverso dagli altri. In un certo senso le vite di ognuno di loro, inclusa quella di Julie, non sono molto diverse da quella di Luke: chiusi in uno stile di vita che lascia poche possibilità di sviluppare il proprio potenziale.
In questo senso il personaggio più interessante dopo Luke è proprio Julie: la Thomas, infatti, ha sempre avuto una particolare predilezione per la scienza e la matematica. Ed è proprio Julie a rappresentare, in questo romanzo, tale passione: grazie a lei la scrittrice riesce a citare teoremi matematici o proporre una divertente digressione sul gatto di Shrodinger durante il colloquio tra la ragazza e il "santone". Quest'ultimo, poi, non è il tipico "santone" new age, ma semplicemente cerca di far riflettere le persone sulle proprie paure e su quanto queste siano concrete.
Un romanzo leggero, a tratti divertente, che peraltro costringe il lettore italiano a confrontarsi con una realtà di almeno un decennio più avanti della nostra, e che è, purtroppo, anche molto aderente alla realtà che stiamo vivendo in questo periodo. Ah! Il titolo originale è Going out.

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