Lo avevamo capito tutti, ma gli unici che volevano tenerlo nascosto erano il direttore di
Topolino, il simpatico e affabile
Alex Bertani (che nel suo editoriale annuncia la nascita di cartonati anche per saghe non
pikappike o
parodistiche) e l'autore di
Paperbridge,
Marco Gervasio. Nell'ultima vignetta del terzo episodio di questa specie di
Young Fantomius, l'autore finalmente spiattella quello che è stato fino a ora il classico
segreto di Pulcinella: Quacky, il protagonista, è, come tutti sapevano sin dall'annuncio della saga, John Quackett.
La puntata, però, più che per l'annuncio riservato nell'ultima pagina, si fa notare soprattutto per la descrizione del rapporto tra Quackett e Beth, la sorella di Tom, compagno di stanza del futuro ladro gentiluomo. Il loro rapporto cresce e i due giovani iniziano a conoscersi meglio, mentre Gervasio continua a dimostrare come la sua Lady Paprika (continuerò a pensare che Beth sia la futura Lady Paprika fino a una improbabile smentita ufficiale) sia il suo personaggio più riuscito in assoluto.
On air
Nel resto del sommario, a parte le
due storie musicali, troviamo una gradevole e divertente storia di
Carlo Panaro, con
Ottavio Panaro ai disegni, in cui lo sceneggiatore mostra Paperone in una situazione inconsueta:
speaker radiofonico. D'altra parte Panaro non è nuovo a storie di questo tipo: ricordo con piacere
Il sogno nel cassetto, disegnata da
Romano Scarpa, in cui il vecchio magnate, in un momento di tranquillità affaristica, decide di calcare le scene teatrali. In entrambi i casi Panaro riesce a mostrare aspetti inconsueti della personalità di Paperone, raccontandoli però senza snaturare il personaggio stesso.
La chiusura del numero, infine, viene affidata a un nuovo episodio della
Storia papera di
Augusto Macchetto. Supportato da
Roberto Vian,
L'Antica Roma è il più debole dei comunque non eccezionali episodi letti fino a qui: in questo caso Macchetto mette un po' da parte il ruolo di Pico nelle conferenze lasciando campo libero a Paperoga, che ovviamente infila una castroneria dietro l'altra, con forse l'unica eccezione degli acquedotti romani. Certo la serie è divertente, ma secondo me sarebbe anche utile provare a supportarla con articoli che permettano ai lettori di comprendere quali sono i passaggi inventati e quali in qualche modo realistici.
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