Stomachion

domenica 2 maggio 2021

Topolino #3414: Sempre la solita storia

Il riferimento è alla cover story, la prima puntata di Mi chiamo Paperinik, nuova storia con il diabolico vendicatore scritta da Marco Gervasio che vede sempre ai disegni Davide Cesarello, che nonostante sia nel complesso più efficace con i topi continua a bazzicare Paperopoli. Questa combinazione, alla fine, risulta quasi letale, e questo nonostante alcuni spunti interessanti introdotti da Gervasio, primo fra tutti il recupero di Pinko, personaggio creato da Fabio Michelini e Givan Battista Carpi su Il ritorno a Villa Rosa, pubblicata sui Topolino #2129-2130 del settembre 1996.
In un certo senso il recupero del personaggio era nell'aria, visto che ne Le strabilianti imprese di Fantomius Gervasio aveva introdotto un suo avo. Ad ogni buon conto questo Pinko risulta parecchio ottuso, contribuendo a rendere ancora più simpatico Sheriduck e a suggerire un possibile sviluppo alla Gordon per questo nuovo personaggio. Il punto cardine, però, è se vedremo mai qualcosa di diverso dalle storie che fino a qui Gervasio ci ha proposto: Paperino che deve aiutare un qualche amico o parente o uscire fuori da una situazione spinosa in cui rischia di rilevare la sua identità segreta. O, detto in termini più diretti, il Paperinik di Gervasio è sempre la solita storia...
Duro allenamento
Prosegue La combo perfetta di Claudio Sciarrone. Quo viene sottoposto dai suoi amici dell'Area 15 a un duro allenamento, non solo videoludico, ma anche fisico. Il tutto grazie alle indicazioni di Paperone.
Questa seconda puntata conferma, come già la prima e le due preview, che a scrivere la storia è un videogiocatore: non è solo una questione di terminologia, ma anche una conoscenza accurata del mondo e dei metodi di gioco, senza dimenticare la capacità di raccontare il mondo del marketing videoludico. In questo senso la storia di Sciarrone porta alla ribalta anche il movimento, sempre piuttosto solido e forte, dei nostalgici, che effettivamente è animato da videogiocatori storici e da altri di nuova generazione, accomunati proprio dal desiderio di affrontare sfide interessanti indipendentemente dalla grafica. D'altra parte il piano di Paperone prevede un restyling dei vecchi classici, cosa che in effetti negli ultimi anni ha avuto un discreto successo.
L'altra linea narrativa della storia, quella del confronto generazionale, per ora viene sviluppata come la guida della generazione più esperta nei confronti di quella più giovane: in questo caso il messaggio è piuttosto chiaro, ovvero l'esperienza è in grado di aiutare a comprendere la migliore strategia anche in un campo diverso da quello in cui è stata sviluppata. In questo senso i continui parallellismi tra il Klondike e gli intensi allenamenti videoludici di Quo sono un evidente indizio di questa lettura.
La combo perfetta continua, dunque, a soddisfare sia il lettore sia il videogiocatore che è in me!
P.S.: ho acquistato Topolino con il nuovo numero uno de L'Almanacco Topolino. Non è detto che nelle prossime settimane non scriva qualcosa su questa nuova avventura bimestrale della storica rivista disneyana.

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