In questo caso il compito è, se vogliamo, anche più complesso, visto che per rendere efficace il volumetto e la sua lettura a un pubblico quanto più ampio possibile, bisogna riuscire a integrare elementi di divulgazione che attenuino la parte più formale. E Mercuri, dopo un'ottima introduzione storica, oserei dire che riesce nell'intento, nonostante la grande quantità di formule matematiche presenti. Il matematico, infatti, riesce a far passare sia la complessità della disciplina, ma anche le difficoltà che sono avvenute nel corso degli anni e come alcune di queste sono state risolte, mentre altre, come per esempio la possibilità di creare una rete neurale generalista, sono ancora piuttosto lontane dal concludersi. E non nascondo che è stato molto utile anche per me nel momento nella scrittura dei contenuti dedicati ai Premi Nobel 2024, su tutti il video della serie Disney Comics&Science.
Ad affiancare il testo principale di Mercuri ci sono come al solito i giochi matematici del buon Maurizio e la biografia di Sara Zucchini, che questa volta racconta la grandissima Emmy Noether, della quale Albert Einstein, in occasione del suo necrologia, scrisse:
Noether è stata il più significativo e creativo genio matematico che l'educazione femminile abbia mai prodotto.E se consideriamo che ancora all'epoca della Noether l'educazione femminile era ben poca cosa rispetto a quella maschile, viste le difficoltà già solo ad accedere agli studi accademici, questo dovrebbe dare un'idea della grandezza dei suoi risultati. E uno di questi è il così detto teorema di Lasker-Noether, legato al concetto matematico degli anelli.
La Zucchini, ad ogni buon conto, riesce a far emergere il ritratto di una donna determinata, ma al tempo stesso che ben poco aveva in conto il parere del mondo intorno a lei, concentrata sulla matematica e sul far valere il proprio valore in un mondo che, in teoria, avrebbe dovuto apprezzarlo.
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