
C'è ben poco da dire dal punto di vista stilistico: se conoscete Benni non ho da aggiungere altro, e se non lo conoscete, ci sono le mie precedenti recensioni. Ad ogni modo, cercando di essere il più breve possibile, troviamo proprio l'autore che a noi benniani piace leggere: ironico, irriverente e dissacrante. E in questo la scelta della protagonista, nonché "io narrante", una ragazzina che sta diventando adolescente, con tutto ciò che ne consegue, risulta una scelta perfetta, perché da un lato concede a Benni di essere anche esplicito in molte espressioni gergali, ma dall'altro di mostrare un punto di vista ancora non edulcorato dall'età adulta.
L'inizio è in qualche modo fuorviante:
Sono andata a letto e le stelle non c'erano più. Ho pulito per bene il vetro della finestra, ma niente da fare. Erano sparite. Era sparita Sirio e Venere e Carmilla e Alzator. anche Mab e Zelda e Bacduc e Dandelion e la costellazione del Tacchino e la Croce di Lennon.Non è l'inizio di un romanzo di fantascienza, ma di una storia saldamente ambientata sul nostro pianeta, nella periferia di una città non meglio identificata, che comunque possiamo riconoscere come quella di una città italiana. Le stelle, infatti, sono scomparse perché di fronte alla finestra della camera di Margherita è stato costruito a tempo di record un palazzo nero di forma cubica dove si sono trasferiti i ricchi, nuovi vicini della famiglia di Margherita.
Questo arrivo sconvolge completamente la vita della famiglia della ragazzina: in maniera abbastanza repentina, i suoi familiari iniziano a cambiare, abbandonando i modi semplici per diventare sempre più cittadini, adottando uno stile di vita che, in realtà, non potrebbero permettersi. Non è solo il consumismo spinto a entrare nella vita della famiglia di Margherita, ma anche una strisciante prima e sempre più evidente poi intolleranza verso il diverso, dove il diverso non è solo lo straniero (come gli zingari del campo lì vicino), ma anche il vicino di sempre che rifiuta di conformarsi al "nuovo". In maniera semplice: diverso è tutto ciò che non piace a chi decide come dobbiamo vivere.
C'è una certa, incredibile, forza anticipatrice in Margherita Dolcevita, dunque: romanzo pubblicato in prima edizione nel 2005, in pratica racconta del fenomeno della gentrificazione delle città da un lato e dell'assalto alle periferie dall'altro. Ben prima che ce ne rendessimo conto.
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