
Tim Sheridan, sceneggiatore omosessuale, in un'intervista aveva ribadito l'importanza del mantenere il coming out dell'Alan Scott originale, visto che ciò lo poneva sullo stesso piano di molti uomini che ancora in età avanzata non trovavano il coraggio di dichiarare le proprie preferenze. Ed evidentemente con questo in mente lo sceneggiatore, affiancato da Cian Tormey ai disegni, progetta il dialogo finale con il figlio Obsidian. E in questo dialogo ho trovato particolarmente significativa questa battuta:
Mi raccontavo che io ero un uomo eterosessuale confuso dal richiamo di un incredibile potere celeste. Alla fine, ho capito che il potere celeste in questione non era una magica fiamma spaziale, ma solo il normalissimo amore.

Sheridan, però, sfrutta la miniserie anche per raccontare uno spaccato della società degli anni Quaranta, sempre più a ridosso della seconda guerra mondiale: Alan, infatti, di sua volontà, va presso un manicomio per "curarsi" dalle sue inclinazioni, o semplicemente capirle. Significative le azioni che i medici adottano per i "pazienti" come lui: elettroshock e, nei casi più gravi, lobotomia. Quest'ultima viene fatta a Mr. Billings, personaggio che viene direttamente dall'albo d'esordio di Alan Scott, All-American Comics #16 (e d'altra parte Tormey lo rappresenta con un aspetto molto simile).
Questi entra in contatto proprio con la lanterna magica che dona i poteri ad Alan. La trova nella spazzatura, quando ha ancora la forma di una classica lampada ad olio e la risistema dandole la forma di lanterna del treno con la quale poi Alan entra in contatto. Finito il lavoro, mentre è investito dalla luce verde, afferma:

What's happening? I feel so queer.All'epoca il termine queer non era comunemente utilizzato per indicare persone non etoro- o ci- sessuali, ma come sinonimo di "strano", "bizzarro", e probabilmente venne utilizzato da Finger in quella battuta proprio in questo senso, ma è fuor di dubbio che Sheridan parte da qui per recuperare il ruolo di Billings di costruttore della lanterna del potere di Alan, ma soprattutto per assegnargli la sua iclinazione trans. Senza dimenticare che questa battuta in qualche modo echeggia nella citazione di Alan che ho scritto qualche riga fa.
Tutto ciò, comunque, non è nemmeno così accessorio alla storia: il tema, infatti, è proprio il venire a patti con la propria identità sessuale. D'altra parte Lanterna Rossa si lascia scoprire da Lanterna Verde dopo aver perpretato una serie di omicidi ai danni della comunità gay di New York: è il suo tentativo di cancellare quello che ritiene una sua colpa, aver ceduto a un aspetto di se che non può avere posto nel mondo.
Il confronto tra i due, oltre a consentire ad Alan di comprendere come sia sbagliato isolarsi completamente per non cadere negli stessi errori di Viktor, mostra le differenze tra i due eroi, con Alan che crede nella redenzione e nella possibilità di scelta anche oltre il controllo del potere che ha acquisito, mentre Viktor che, nonostante tutto, sembra cedere alla fiamma cremisi e al suo desiderio di morte.
Una bella storia di supereroi che riscrive il mito di Alan Scott e, con la forza di una storia ricca di ottant'anni di fumetti, viene legata ai cambiamenti che il personaggio ha avuto nel corso di questa lunga storia, incluso introdurre sin da subito il legame con Oa e i guardiani dell'universo. Un ottimo risultato, confezionato in maniera elegante dal tratto pulito di Tormey.
Nessun commento:
Posta un commento