Stomachion

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venerdì 10 marzo 2023

Pi greco: ossessione matematica

Ormai il pi day si avvicina e non potevo non dedicare una puntata delle particelle musicali al \(\pi\). Dal punto di vista della musica ho scovato alcune curiosità interessanti. Inizierei dai Rockets, band francese attiva soprattutto tra il 1974 e il 1986 (ma sembra che abbia ripreso nel 1999) di genere space rock, intrpretato però, rispetto a quanto abbiamo ascoltato con gli Hawkwind, con sonorità decisamente più "sintetiche". Nella loro carriera dedicarono il loro quinto album al pi greco, almeno dal punto di vista nominale: a quel che ho potuto capire nessuna delle 8 tracce di π 3,14, uscito nel 1981, ha il \(\pi\) o la matematica come protagonisti.
La seconda citazione musicale è, invece, la più colta: sto infatti parlando della (ma non solo) cantante pop Kate Bush che in Aerial, il suo ottavo album in studio risalente al 2005, dedicò un'intera canzone proprio al pi greco in cui cantava le prime 140 cifre decimali del numero di Archimede. Ed è proprio questa canzone che vi vado a proporre di seguito, anche se nella sua versione rimasterizzata del 2018:

sabato 15 giugno 2019

Quark, stranezza e fascino

#spacerock #MurrayGellMann #quark cc @cosmobrainonair @astrilari @Pillsofscience @stefacrono @Scientificast e anche se non è metal @real_fabristol
Gli Hawkwind sono una delle prime band del così detto space rock, un sottogenere del rock con forti ispirazioni fantascientifiche. A differenza del surf rock dei Man or Astro-Man?, lo space rock degli Hawkwind ha più influenze musicali, è molto meno strumentale e in qualche modo è meno giocoso. Al di là dei gusti personali (c'è troppo proto-punk nel loro stile), in un genere definito come space rock le fascinazioni scientifiche non possono mancare e così ecco il singolo Quark, Strangeness and Charm, title track del settimo album in studio del gruppo (1977) nonché primo singolo della raccolta Road to Utopia (2018).
A differenza di quanto indicato nel titolo, la canzone è invece dedicata ad Albert Einstein e alla sua teoria della relatività, ma anche a un pezzo che da tale teoria è assente, come veniamo a sapere da questi versi dove il titolo viene ripreso:
One thing he missed out in his theory
of time, space and relativity
Is something that makes it very clear
He was never gonna score like you'n'me
He didn't know about Quark, Strangeness and Charm
Ed è proprio ai quark che provo a rivolgere brevemente la mia attenzione, un modo per ricordare, seppur con ritardo, il grande Murray Gell-Mann, scomparso il 24 maggio 2019.
L'origine del nome
E' abbastanza nota l'origine del nome per queste nuove particelle, all'inizio solo teorizzate da Gell-Mann. Il fisico teorico era, infatti, alla ricerca di un nome per questi nuovi componenti fondamentali della materia. "Brancolava nel buio" fino a che non incappò in questo passo tratto da Finnegans Wake di James Joyce:
- Three quarks for Muster Mark!
Sure he hasn't got much of a bark
And sure any he has it's all beside the mark.
In particolare lo colpì quella che nella sua testa era la pronuncia della parola, kwork. In qualche modo, non solo il nome (ad esempio Zweig preferiva il nome ace), ma anche la pronuncia divennero quelle principali per riferirsi ai mattoni fondamentali della materia.
Vediamo, però, come questa storia si è evoluta nel tempo.