Stomachion

venerdì 23 aprile 2021

La bambina che contava le stelle

Durante una riunione online con Antonino La Barbera su uno dei prossimi (e vi posso anticipare) interessanti percorsi didattici su EduINAF esce fuori il discorso su un film che non ho mai visto, Giochi nell'acqua. In particolare il discorso cade su una scena in cui una bambina salta la corda mentre conta le stelle. La giovinetta si ferma immancabilmente a 100, e quando le viene chiesto perché, questa è la risposta che fornisce:
Una volta che ne hai contate 100, tutte le altre sono uguali.
La risposta è abbastanza ineccepibile: in fondo le stelle viste dalla superficie della Terra sono tutte all'incirca uguali. Per poterle iniziare a distinguere servono strumenti ottici in grado di ingrandirle, come binocoli o piccoli telescopi. Ovviamente è con i grandi strumenti, come i grandi telescopi a Terra o quelli nello spazio, che si riescono ad apprezzare tutta una serie di differenze tra stelle e galassie, i raggruppamenti di stelle.
Un piccolo dettaglio sulla scena che vi metto qui sotto è che i nomi che recita la bambina non sono tutti di stelle, ma ci sono in mezzo anche alcune costellazioni:
Sempre nello stesso film di Peter Greenaway, datato 1988, c'è un altro bambino particolare che si inventa un gioco, Pecore e maree (Sheeps and tides in originale).
Le regole sono semplici: si pongono nove pecore disposte su una griglia all'interno di una secca dell'oceano. Ogni animale è legato a una sedia su cui sono posti una tazza di tè e un piattino. Le pecore, che belano in sottofondo, sono particolarmente sensibili alle maree, almeno secondo il bimbetto, per cui quando l'acqua inizierà a salire, gli ovini faranno tintinnare le rispettive tazze da tè. Date queste premesse, ogni giocatore della partita sceglie una fila di tre pecore. La prima fila che fa tintinnare tutte e tre le tazze, vince! Un gioco completo si svolge in un arto di tempo di 24 ore e tre cambi di marea.
Il titolo originale del film, Drowning by Numbers, letteralmente Annegamento da numeri (all'incirca!) suggerisce una certa importanza dei numeri all'interno della trama, ma anche un qualche effetto controproducente. Il film non l'ho ancora visto, ma conto di recuperarlo quanto prima, e magari ne comprenderò un po' meglio anche il titolo originale!

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