Stomachion

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mercoledì 18 giugno 2025

La Galassia dello Scultore come non l'avete mai vista!

In effetti la Galassia dello Scultore è un po' difficile da osservare alle nostre latitudini. Si trova, infatti, nell'area coperta dalla costellazione dello Scultore, una piccola costellazione dei cieli meridionali definita dall'astronomo francese Nicolas-Louis de Lacaille durante i due anni trascorsi a Capo di Buona Speranza proprio con lo scopo di osservare i cieli dell'emisfero australe.
In particolare la Galassia dello Scultore, classificata come NGC 253, è una galassia a spirale scoperta nel 1783 da Caroline Herschel. Nota anche come Galassia moneta d'argento o dollaro d'argento, fa parte di un gruppo di galassie gravitazionalmente legate denimonato Gruppo dello Scultore.
Ora, grazie al Multi Unit Spectroscopic Explorer (MUSE), uno degli strumenti in uso al Very Large Telescope (VLT) dell'ESO, un gruppo di astronomi è riuscito a ottenere un'immagine della Galassia particolarmente dettagliata, in cui sono presenti alcune migliaia di colori (o se preferite migliaia di sfumature dei colori a noi noti). Se dal punto di vista visivo ciò ci restituisce un'immagine spettacolare e di rara bellezza, dal punto di vista scientifico questo implica avere migliaia di informazioni relative alle stelle e ai gas presenti nella costellazione. E dunque preziose informazioni sulla sua struttura. Senza dimenticare che questa foto spettacolare è stata prodotta con uno strumento a terra e non con un telescopio spaziale!

martedì 19 novembre 2019

Raro e più raro

Avrei voluto scriverne lo scorso anno, visto che la TED Lesson in questione è del 2018, ma le cose, si sa, non vanno sempre come si prevede. Così recupero ora la conferenza di Burçin Mutlu-Pakdil, astronoma turca che attualmente lavora presso l'università dell'Arizona. La lesson che tra poco andrete ad ascoltare e vedere è dedicata all'oggetto celeste classificato come LEDA 1000714, noto anche come galassia di Burçin. La particolarità di questa galassia è che possiede due anelli di stelle. Fino a ora si conoscevano le rare galassie ad anello, in cui sono evidenti due popolazioni stellari, una centrale e un'altra che forma un anello intorno alla prima ben separate una dall'altra. La galassia di Burçin presenta, invece, ben due anelli, diventando così l'oggetto più raro dell'universo, caso particolare delle già rare galassie ad anello.

venerdì 4 ottobre 2019

Radio Star

I Buggles sono stati un duo formatosi nel 1977 dalla collaborazione tra Trevor Horn e Geoff Downes. Il gruppo risultò attivo fino al 1981, quando entrarono negli Yes, storico gruppo progressive britannico. La cosa può apparire un po' strana, considerando che i Buggles sono un gruppo synth pop, mentre il brano che li fece conoscere a livello mondiale, Video killed the radio star, è considerato un precursore del techno pop.
Il testo non ha alcun riferimento scientifico, ma solo tecnologico. Anticipa indubbiamente le tematiche letterarie del cyberpunk (la canzone esce, come singolo, nel 1979, mentre Neuromante, il romanzo che ha dato il via al genere, è del 1984), e nascosta dietro una musica coinvolgente, propone una visione non molto ottimistica del futuro tecnologico, che emerge non solo dal titolo, ma anche da alcuni versi come ad esempio:
Pictures came and broke your heart
Sebbene, nel complesso, titolo, testo e video ufficiale (che peraltro fu il primo video trasmesso da MTV l'1 agosto del 1981) sia un chiaro riferimento alla sfida tra televisione e radio, e sebbene la radio viva una stagione decisamente molto interessante, anche grazie a podcast e web radio, non è di tutto questo che voglio scrivervi quest'oggi, ma, letteralmente, di radio stelle!

giovedì 21 marzo 2019

Notte supermassiccia

Un quasar è un così detto nucleo galattico attivo (AGN, active galactic nucleus) particolarmente luminoso rispetto alla media degli AGN. E' una sorgente di radiosegnali e si ritiene che al suo interno sia presente un buco nero. Nel 2015 un gruppo di ricercatori, soprattutto cinesi e statunitensi, ha scoperto un quasar particolarmente luminoso a una distanza di 12 miliardi di anni luce dalla Terra e con un probabile buco nero di massa di diversi miliardi di masse solari. Un buco nero così massivo risulta alla fine una sfida particolarmente interessante, visto che la sua origine sarebbe in un momento prossimo all'espansione iniziale dello spaziotempo (il momento del Big Bang, per usare una terminologia più sintetica e colorita!): una distanza di 12 miliardi o poco più dalla Terra vuol dire un tempo tra uno e due miliardi dopo il Big Bang!
A sintetizzare la situazione ci pensa ottimamente Xiaohui Fan in un commento pubblicato su NPR:
How can a quasar so luminous, and a black hole so massive, form so early in the history of the universe, at an era soon after the earliest stars and galaxies have just emerged? And what is the relationship between this monster black hole and its surrounding environment, including its host galaxy?
This ultraluminous quasar with its supermassive black hole provides a unique laboratory to the study of the mass assembly and galaxy formation around the most massive black holes in the early universe.
La scienza è, dunque, un'avventura emozionante ricca di domande che spuntano spesso quando meno te lo aspetti.
Wu, X. B., Wang, F., Fan, X., Yi, W., Zuo, W., Bian, F., ... & Yang, Q. (2015). An ultraluminous quasar with a twelve-billion-solar-mass black hole at redshift 6.30. Nature, 518(7540), 512. doi:10.1038/nature14241 (arXiv)