Stomachion

domenica 23 dicembre 2018

Topolino #3291: Un corale Buon Natale

Bisognava attendere Natale per avere un numero corale di Topolino. A sommario, infatti, dopo la storia d'apertura con Topolino protagonista, il resto del numero presenta storie con protogonisti differenti, proponendo così ai lettori un ampio spaccato del vasto cast disneyano. Del resto delle storie partirei con il ritorno della serie I tesori del grande blu.
Alla ricerca della slitta di Babbo Natale
L'unico elemento in comune alle varie storie del numero è la presenza di Babbo Natale. D'altra parte non tutti gli autori possono avere la libertà di Carl Barks che in molte storie non solo dava per scontato che il lettore non credesse nell'esistenza di un magico essere che consegna i regali la notte della vigilia, ma che gli stessi nipotini, nonostante l'età, sapessero della sua non esistenza. Certo, negli anni Babbo Natale ha iniziato a essere veramente interpretato in quel della Finlandia, in modo tale che i genitori non si sentissero in colpa a parlare ai figli del personaggio. Date queste premesse è allora più che ovvio che ogni storia del numero natalizio preveda la presenza della pacioccosa e commerciale reinterpretazione del famoso San Nicola di Bari.
Il personaggio si è fuso con la tradizione fantastica nordica, fornendogli gli elfi come assistenti nella sua bottega artigiana dove costruisce i regali per tutti i bambini del mondo. Nel Natale sotto i mari Sisto Nigro fa perdere la slitta di Babbo Natale in fondo al mare a causa di un elfo pasticcione che, invece di prepararla per la partenza, decide di provarla, sperimentando prodezze acrobatiche che gli fanno perdere il controllo della slitta, che cade nel bel mezzo del misterioso quadrangolo delle Sperdutas. Così Babbo Natale si rivolge a Paperone, che in quel momento ospita al deposito il suo amico dei sette mari, il capitano Pato, per recuperare la magica slitta grazie al Paper Kraken. Così Paperone e Pato partono alla volta dei misterioso quadrangolo per l'operazione di recupero più incredibile della storia!
L'avventura scritta da Nigro, nonostante le premesse natalizie, scorre come una buona storia di genere, in qualche modo verniana per ispirazione, anche se più ingenua rispetto ai capolavori fantascientifici dello scrittore francese. Viene poi impreziosita dagli spettacolari e dettagliati disegni di Roberto Vian, che mostra tutta la forza del suo stile preciso e dettagliato non solo in quadruple d'effetto o con doppie vignette dalle inquadrature cinematografiche, ma anche nei primi piani dei personaggi.
Natale nello spazio
La chiusura del numero è affidata a Super Pippo e il Babbo spaziale, storia un po' fantascientifica e un po' assurda, come da migliore tradizione del personaggio, scritta da Alessandro Sisti. In qualche modo la storia si pone in diretta connessione con L'ultimo viaggio di Babbo Natale, storica storia natalizia scritta da Luigi Mignacco per i disegni di Massimo De Vita dove si stabilisce che non è il solo Pippo a credere in Babbo Natale, ma anche il suo geniale nipote Gilberto. E la storia inizia proprio con quest'ultimo che mostra allo zio il software che ha creato per monitorare il viaggio notturno di Babbo Natale.
Peccato che all'improvviso, poco prima di andare a letto, la slitta scompare dallo schermo. Bisogna ritrovare al più presto il buon Babbo Natale: questo è un lavoro per Super Pippo! Il supereroe dovrà addirittura andare nello spazio per recuperare il dispensatore di regali, scoprendo che ogni pianeta abitato ha il suo Babbo Natale.
La storia di Sisti, nonostante le stranezze, almeno per un lettore adulto, scorre abbastanza velocemente, anche se in un paio di punti non si vede l'ora di voltare la pagina. Per contro ottima la prova di Emmanuele Baccinelli, che pur di fronte a una storia di impianto fondamentalmente classico, riesce a proporre una costruzione della pagina più dinamica della media, grazie ad alcune pagine con vignette a sviluppo orizzontale tipiche delle storie pikappike o delle storie più sperimentali disegnate da De Vita. In qualche modo anche il tratto è devitiano, anche se più morbido e rotondo rispetto a quello del maestro disneyano, forse grazie all'influenza, questa evidente soprattutto nei personaggi di contorno, di autori come Stefano Intini e Lucio Leoni.
Nel complesso un buon numero, considerando il suo più che evidente obiettivo: accompagnare i lettori verso il Natale 2018.

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