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Alla ricerca della slitta di Babbo Natale
L'unico elemento in comune alle varie storie del numero è la presenza di Babbo Natale. D'altra parte non tutti gli autori possono avere la libertà di Carl Barks che in molte storie non solo dava per scontato che il lettore non credesse nell'esistenza di un magico essere che consegna i regali la notte della vigilia, ma che gli stessi nipotini, nonostante l'età, sapessero della sua non esistenza. Certo, negli anni Babbo Natale ha iniziato a essere veramente interpretato in quel della Finlandia, in modo tale che i genitori non si sentissero in colpa a parlare ai figli del personaggio. Date queste premesse è allora più che ovvio che ogni storia del numero natalizio preveda la presenza della pacioccosa e commerciale reinterpretazione del famoso San Nicola di Bari.
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L'avventura scritta da Nigro, nonostante le premesse natalizie, scorre come una buona storia di genere, in qualche modo verniana per ispirazione, anche se più ingenua rispetto ai capolavori fantascientifici dello scrittore francese. Viene poi impreziosita dagli spettacolari e dettagliati disegni di Roberto Vian, che mostra tutta la forza del suo stile preciso e dettagliato non solo in quadruple d'effetto o con doppie vignette dalle inquadrature cinematografiche, ma anche nei primi piani dei personaggi.
Natale nello spazio
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Peccato che all'improvviso, poco prima di andare a letto, la slitta scompare dallo schermo. Bisogna ritrovare al più presto il buon Babbo Natale: questo è un lavoro per Super Pippo! Il supereroe dovrà addirittura andare nello spazio per recuperare il dispensatore di regali, scoprendo che ogni pianeta abitato ha il suo Babbo Natale.
La storia di Sisti, nonostante le stranezze, almeno per un lettore adulto, scorre abbastanza velocemente, anche se in un paio di punti non si vede l'ora di voltare la pagina. Per contro ottima la prova di Emmanuele Baccinelli, che pur di fronte a una storia di impianto fondamentalmente classico, riesce a proporre una costruzione della pagina più dinamica della media, grazie ad alcune pagine con vignette a sviluppo orizzontale tipiche delle storie pikappike o delle storie più sperimentali disegnate da De Vita. In qualche modo anche il tratto è devitiano, anche se più morbido e rotondo rispetto a quello del maestro disneyano, forse grazie all'influenza, questa evidente soprattutto nei personaggi di contorno, di autori come Stefano Intini e Lucio Leoni.
Nel complesso un buon numero, considerando il suo più che evidente obiettivo: accompagnare i lettori verso il Natale 2018.
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