Al mio secondo romanzo di Arto Paasilinna mi ritrovo con una vicenda forse meno esilarante del precedente Piccoli suicidi tra amici, ma altrettanto irriverente e ironica. Il protagonista, Jalmari Jyllanketo, è una spia finlandese che si infiltra come agronomo del governo in un'azienda agricola biologica della Finlandia settentrionale. L'obiettivo è verificare le strane voci che circolano intorno alla Palude delle Renne (questo il nome dell'azienda) e alla sua titolare, Ilona Karmeskallio.
Man mano che Jyllanketo si introduce sempre di più all'interno dell'azienda, scopre un mondo particolare, dove è possibile incontrare un ex-parlamentare e un vescovo che, uno accanto all'altro, vanno per i campi a dare una mano alla raccolta dei prodotti della terra. E questa è solo la punta dell'iceberg di un sistema di reclutamento della manodopera decisamente molto creativo che potrebbe rivoluzionare persino i sistemi detentivi mondiali!
Come detto una divertente, per quanto non esilarante cavalcata, decisamente molto arguta e dal ritmo serrato. Ottima lettura estiva, vista l'ambientazione, che dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, quanto in ritardo sia persino l'Italia, visto che il romanzo venne pubblicato in patria nel 1998 ma, in un certo senso, potrebbe benissimo essere ambientato nell'Italia di oggi. A voi l'ovvia conclusione.
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