L'enigma della camera chiusa
Il mistero dell'esploratore, primo dei cinque episodi, inizia con una misteriosa lettera ricevuta da Paperone, che per studiarla meglio si chiude in biblioteca. Alcune ore dopo, per pranzo, Battista scopre che il suo principale è scomparso: inizia allora l'attesa e quindi la caccia da parte dei nipoti inseguendo i pochi indizi a disposizione.Come in una tipica storia investigativa d'avventura, gli indizi si susseguono uno dietro l'altro con un unico comun denominatore, quello dell'esploratore Anatrasius Fogg, evidente riferimento al Giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne. I paperi, alla fine, giungono più che a un punto morto a una serie di luoghi da controllare che necessitano dell'aiuto da parte dei parenti, cui si aggiunge il già citato trio topolinese. Il coinvolgimento di Bassotti e Amelia come antagonisti, per ora defilati della vicenda, promette interessanti sviluppi per il seguito della storia, per ora un primo episodio classico all'interno di una saga che presenta la vicenda e i suoi personaggi.
I disegni di Marco Mazzarello sono, invece, l'elemento che lascia maggiormente perplessi: sebbene siano nel complesso gradevoli e di buona fattura, in alcune vignette alcuni personaggi si discostano nettamente dallo stile generale dell'autore, come se tali personaggi fossero stati disegnati (o ridisegnati) da un altro autore. Nella speranza che tali incertezze siano dovute più a eventuali ritardi nella consegna che non all'ennesimo caso di censura, non mi resta che proseguire con l'esame del Topolino #3319.
Paperino campionissimo
Come spesso avviene, i guai di Paperino hanno un'unica origine: non la sfortuna, ma Paperoga. E la cosa non si smentisce nemmeno in Paperino fuoriclasse (suo malgrado), dove Enrico Faccini mette il personaggio a confronto con un mondo rude e schiumoso come la pallanuoto. Grazie a una smargiassata di Paperoga al bar, Paperino viene ingaggiato dal direttore tecnico dei Sea Lions Paperopoli per sostituire il campione della squadra, Tim Dugongo, che si rifiuta di scendere in campo a causa della noia per i troppi trofei vinti.Paperino diventa suo malgrado protagonista negativo della partita, ricevendo botte a destra e a manca in vasca e fischi sugli spalti, fino all'arrivo del campione che ristabilisce il giusto ordine tra gli schizzi della piscina.
Come fu che la pirateria venne sgominata
Matteo Venerus si allontana, ma non troppo, dal fantasy dei Wizards of Mickey con una storia in costume, evidentemente parodia della serie dei Pirati dei caraibi. Il tricorno degli otto mari vede protagonisti alcuni degli storici avversari di Topolino, Ga)mbadilegno con la sua Trudy, Plottigat e il pirata Orango, la Spia Poeta e l'inventore Spennacchiotto, quest'ultimo storico avversario di SuperPippo, capitanati da Macchia Nera, il cui obiettivo è impossessarsi del tricorno di Pippo, i cui poteri magici gli permettono di sconfiggere qualunque pirata. Della partita è anche Topolino, che si infiltra nella ciurma come mozzo in luogo di un indisposto Sgrinfia, descritto come abile spadaccino.La storia ha un ritmo serrato e risulta lineare e semplice da seguire senza alcun buco narrativo, come invece era accaduto in alcune delle ultime storie di Venerus. I disegni di Davide Baldoni oscillano tra uno stile rotondo e gradevole alla Turconi con alcuni primi piani interessanti alla Perissinotto, a vignette in cui il tratto sembra tirato via di fretta e con poca attenzione, cosa che accade in alcune scene d'azione, dove difetti del genere dovrebbero essere meno evidenti. Probabilmente il disegnatore è ancora alla ricerca di uno stile personale, visto che sono evidenti anche le influenze di altri disegnatori disneyani.
Nel complesso un numero tipicamente estivo, gradevole ma non indimenticabile.
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