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Altro elemento essenziale del cyberpunk è l'ambientazione dentro la quale i protagonisti si muovono: i bassifondi di un mondo in decadenza. A volte succede che questi bassifondi sono anche a contatto con sostanze artificali, generalmente di produzione umana, che influenzano in maniera negativa i comportamenti delle persone. Ed è proprio in uno di questi ultimi casi che ricade Picnic sul ciglio della strada dei fratelli russi Arkadi e Boris Strugackij o Stugatzki. La storia è abbastanza semplice: accanto a sei città differenti della Terra compaino improvvisamente delle particolari Zone al cui interno si trovano manufatti alieni. Il romanzo si concentra su una di queste Zone, quella accanto a Marmont, e su un particolare genere di... lavoratori che si sono adattati per sfruttare al massimo tutte le opportunità offerte dalle Zone. Questi sono detti Stalker(1) e si introducono illegalmente all'interno della Zona per recuperare i manufatti alieni e venderli al miglior offerente. Il problema degli stalker è la loro attrezzatura, molto povera rispetto a quella disponibile agli scienziati che si introducono all'interno per studiare questi manufatti e le radiazioni all'interno.
Ne emerge una società in qualche modo moralmente distrutta, piegata da fattori esterni e incontrollabili, che si adatta più o meno malvolentieri alla situazione. Una società dove l'unica possibilità che viene concessa agli abitanti e ai loro figli mutati è sopravvivere.
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