La più famosa regina d'Egitto, immortalata nel kolossal del 1963 di Joseph L. Mankiewicz con l'interpretazione di Elizabeth Taylor e in alcuni memorabili albi di Asterix, è indubbiamente Cleopatra, dalla leggendaria bellezza. La regina che, però, resterà visibile fino a che i cieli notturni non cambieranno è, invece, Berenice II, moglie di Tolomeo III.
Secondo lo storico e astronomo Igino, intorno al 245 a.C. Tolomeo, divenuto re dell’Egitto da appena un anno, si era recato nell'odierna Siria per muovere guerra contro gli Assiri. Berenice, allora, ansiosa per la sorte del marito, fece voto di tagliarsi i capelli se il marito fosse tornato sano e salvo dalla campagna bellica. Quando Tolomeo tornò in Egitto, la regina diede seguito al suo voto e depose i suoi capelli nel tempio dedicato alla dea Arsione. Il giorno dopo, però, le trecce della regina erano scomparse.
Tolomeo, ovviamente, fu contrariato da quella che era una vera e propria profanazione. Chissà cosa avrebbe combinato se a un certo punto l'astronomo e matematico Conone di Samo non rilevò al suo re di avere scoperto un gruppetto di stelle nel cielo che, secondo lui, erano comparse subito dopo la scomparsa delle trecce della regina. La sua conclusione era, allora, che quelle stelle lì nel cielo altro non erano che la Chioma di Berenice.
Sebbene questa storia sia piuttosto vecchia, la Chioma di Berenice divenne una costellazione ufficiale solo nel 1551 ad opera del cartografo olandese Gerardus Mercator e successivamente inserita da Tycho Brahe nel suo catalogo stellare del 1602.
Infatti Tolomeo, pur citandola come "una massa nebulosa, chiamata il ricciolo", non la inserì tra le sue costellazioni.
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