Ciò che accomuna i due studiosi è l'interesse per la sismologia, ma mentre per il giapponese iniziò tutto sin dalla scelta del corso di laurea, in fisica, per l'italiano fu più l'interesse personale a guidarlo. Il padre, infatti, Camillo Luigi de Rossi, lo costrinse a intraprendere gli studi di giurisprudenza, campo nel quale non praticò mai, nonostante la laurea conseguita nel 1858. All'inizio rivolse, invece, la sua attività di ricerca all'archeologia cristiana come assistente del fratello, Giovanni Battista de Rossi.
Fu proprio mentre collaborava con il fratello al progetto Roma sotterranea per lo studio delle catacombe della capitale che sviluppò il dispositivo chiamato macchina "ortografica-iconografica" usato per registrare con facili operazioni l'andamento dei cunicoli, i dati altimetrici, le dimensioni delle gallerie(2). Il dispositivo, presentato all'Accademia dei Nuovi Lincei, ottenne un premio all'Esposizione Universale del 1862 che si teneva quell'anno a Londra e all'Esposizione Internazionale di Parigi del 1867. Usando la sua macchina, de Rossi realizzò anche una pianta delle catacombe di Callisto, che venne premiata all'Esposizione di Dublino del 1866(2).
Nel 1870 iniziò una collaborazione con padre Timoteo Bertelli, che aveva iniziato degli esperimenti sui moti sismici usando un pendolo costituito da un filo di rame lungo 3 metri e oltre e con un peso di piombo di 10 kg. I due svilupparono uno strumento sismico, il tromometro, usato per raccogliere dati in una zona particolarmente attiva sul piano sismico.
Insieme con lo svizzero François-Alphonse Forel nel 1877 sviluppò la scala sismica di Rossi-Forel su cui si basa la scala Mercalli.
In quegli anni iniziatono una serie di numerosi terremoti. In particolare il terremoto del marzo del 1881 sull'isola di Ischia provocò diversi morti. A quel punto de Rossi diede il via a una serie di polemiche prima sulla lentezza dei soccorsi e poi sostenendo l'idea di costruire una stazione di rilevamento sismico. La proposta nasceva dal fatto che i microsismografi di de Rossi e Bertelli posti a Rocca di Papa, avevano registrato una intensa attività microsismica nei giorni precedenti alla scossa del 1881. Purtroppo il 28 luglio del 1883 arrivò una scossa non prevista dai macchinari di de Rossi che provocò 2320 morti.
Nonostante ciò, quelli furono anche gli anni di maggior successo del sismologo, ottenendo ad esempio un importante riconoscimento durante il congresso internazionale di geologia tenutosi nel 1881 a Bologna. In parallelo, però, le varie e impreviste scosse sismiche che si stavano verificando nel paese ridussero l'interesse delle autorità nelle ricerche di de Rossi, tanto che non gli venne mai assegnata la guida dell'Ufficio Centrale per la Meteorologia e la Geodinamica. Venne, invece, assegnato all'Osservatorio Geodinamico di Rocca di Papa di cui divenne direttore nel 1891, carica che conservò fino al 1898, anno della sua morte.
- E non potete immaginare quanto sia ricca di spunti questa data! ↩︎
- Michele Stefano de Rossi sulla Treccani ↩︎ ↩︎
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