Stomachion

mercoledì 6 ottobre 2021

Autobiografia di un finto assassino

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Il titolo originale, True Memoirs of an International Assassin, rende un po' meglio il contrasto che vive il protagonista di Autobiografia di un finto assassino, film diretto da Jeff Wadlow e scritto insieme con Jeff Morris.
Sam Larson, interpretato da un efficace Kevin James, è un semplice impiegato che, nei ritagli di tempo, scrive un romanzo spionistico. Cerca di mantenere ogni passaggio quanto più realistico possibile, a partire dai combattimenti (se non ricordo male, oltre a un manichino su cui provare le mosse, è anche iscritto in palestra), senza dimenticare l'uso delle armi (ha una pistola che smonta e rimonta e carica e scarica ogni sera con cui provare continuamente mosse e quant'altro). Anche gli elementi spionistici sono verificati: la sua fonte è Amos, un ex-impiegato del Mossad, che ci tiene a sottolineare di non essere mai stato un agente sul campo, ma soprattutto ricorda a Sam di cambiare nomi e pseudonimi.
Il problema di Sam è quando prova a pubblicare il romanzo: dopo molti rifiuti da editori tradizionali, viene contattato da uno dei nuovi editori dell'era digitale, che gli propone la pubblicazione e la promozione online. Ciò che il nostro scrittore non può sapere è che il suo editore, Kylie, decide di spacciare il suo romanzo per l'autobiografia di una vera spia.
Ed è qui che iniziano i guai: avendo Sam usato il nome in codice di una vera spia, si ritrova sotto i riflettori, invischiato nel più classico intrigo internazionale nel solito staterello sudamericano controllato dai servizi segreti statunitensi.
Evidente, quindi, la critica alla gestione un po' allegra della politica estera statunitense, ma stiamo comunque parlando di una commedia, per cui abbiamo battute brillanti, gag e un personaggio, Sam, che pur con tutta la sua preparazione anche atletica si comporta, come giusto che sia, come un pesce fuor d'acqua. Questo non gli impedisce di sopravvivere e anzi è proprio questa la parte che rende divertente il film, nonostante la trama non certo leggera.
Ben scritto e altrettanto ben recitato (d'altra parte nel cast c'è anche Andy Garcia) è indubbiamente di una qualità superiore sia rispetto a Coffee & Kareem sia rispetto a Thunder Force, le altre due commedie originali che ho visto questa estate su Netflix (e scusate se ho concluso questa serie di recensioni così tardi).

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