Stomachion

martedì 23 dicembre 2025

L'albero che sorreggeva il mondo


Le stelle ruotano, i miti restano: l'albero che sorregge il cielo non è solo una leggenda, ma un modo per non sentirsi persi nel cosmo.
Partiamo da North Celestial Tree, foto evocativa di Jeff Dai. Lo scatto mostra un albero nodoso e senza foglie che sembra sorreggere la volta celeste mentre le stelle ruotano intorno al punto in cui la cima dell'albero sembra toccare il cielo. Tra l'altro l'inquadratura scelta da Dai fa sì che quel punto di intersezione coincida con la Stella Polare.
La foto, realizzata con una lunga esposizione, mi ha fatto pensare a una leggenda che avevo letto alcuni anni fa (forse sulla serie Bonelli Caravan), quella dell'Albero del cielo della tribù degli Uroni.
La storia è legata al mito della creazione. All'inizio dei tempi il genere umano viveva nel Mondo del cielo, al cui centro si trovava il grande albero del cielo, che forniva nutrimento a tutti gli esseri viventi.
Quando la sposa del capo della tribù si ammalò, sognò che per guarire avrebbe dovuto mangiare i frutti che crescevano in cima all'Albero. Questi, però, era troppo alto e dunque per raggiungere i frutti, bisognava abbatterlo. La caduta dell'Albero aprì uno squarcio nella volta celeste causando la caduta della Donna del cielo sul mondo di sotto, all'epoca costituito esclusivamente di acqua, dando così inizio alla creazione della Terra a partire dal guscio di una tartaruga.
Approfondendo però la faccenda ho scovato un mito che forse si adatta molto meglio alla foto: lo Yaxché dei Maya.
Questi è un albero le cui radici affondano nello Xibalba, l'inframondo, permettendo ai vivi di connettersi con gli antenati; il tronco, invece, è il mondo dove vivono gli uomini, ma nostra Terra; la chioma e rami che la costituiscono sorreggono, infine, i tredici livelli del cielo, impedendo alla volta celeste di crollare sulla Terra.
In qualche modo i due miti sembrano collegati: in entrambi i casi, infatti, il mito trasmette l'idea della forza dell'albero, come sostegno per il mondo. Ciò che la storia degli Uroni rende esplicito è che l'equilibrio tra cielo e terra rischia di rompersi eliminando questo sostegno. Gli Uroni avrebbero potuto trasformare questo crollo in una sorta di "fine del mondo", ma ancora una volta presentano una visione ottimistica, quasi una via di fuga, trasformando l'evento negativo nel motore per la creazione del mondo in cui viviamo.
Due belle storie da recuperare in questo periodo natalizio.

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