Alla fine de I figli di Dune, Leto II, figlio di Paul Atreides, sacrifica se stesso per il bene della Via Aurea, chiudendo il suo corpo all'interno di una particolare tuta distillante, costituita da tutte le trote della sabbia del pianeta Dune. Sono infatti le trote della sabbia a permettere ai vermi di proliferare sul pianeta e dare a Dune il suo monopolio sulla spezia.
Il sacrificio di Leto porta ad alcuni risultati interessanti: da un lato Dune diventa un pianeta vivibile, dove il verde e l'acqua hanno guadagnato ampi spazi sul pianeta, mentre i vermi sono praticamente scomparsi dalla sua superficie; dall'altro i Fremen sono praticamente scomparsi. Lo spirito della popolazione originaria del pianeta è scomparso, diluito dalle migliori condizioni di vita giunte sul pianeta. Nel frattempo, per mantenere vivo un esercito formidabile come i vecchi Fremen o come i Sardaukar, Leto II mette in piedi un gruppo di donne soldato guidate e addestrate dai ghola di Duncan Idaho, in qualche modo protagonista indiscusso del romanzo. Il suo carattere, la sua intelligenza grazie ai poteri mentat che Leto II chiede ai Bene Tleilax di mantenere, le sue abilità di combattente, la sua inevitabile ribellione diventano centrali nel piano del figlio di Paul, il cui corpo è diventato grande come quello di un verme dei vecchi tempi.
In qualche modo Leto II, con la sua visione, si pone in posizione di contrasto alle Bene Gesserit. La sua idea è quella di preparare l'umanità a ciò che il futuro riserva loro, a renderla più forte, allo stesso modo della Sorellanza, ma cercando di rendere questo sviluppo più libero grazie al lungo periodo di tirannia che sta portando avanti da millenni. In questo senso sembra essere abbastanza assurdo che la preparazione al destino che aspetta l'umanità passa per la distruzione dello spirito di un popolo forte e indomito come i Fremen, ma il ripristino nel finale delle condizioni originali di Arrakis come pianeta delle dune sembra confermare l'idea di Leto: per rendere un popolo ancora più forte, bisogna prima distruggerne lo spirito attraverso la mollezza dei costumi e poi ricostruirlo peggiorandone le condizioni.
In un certo senso Frank Herbert propone un'idea che alcuni anni dopo avrebbe fatto sua Rodolfo Cimino: solo nell'alternanza dei due stati possibili per un popolo può esistere il segreto della sua stessa sopravvivenza.
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