Paperino l'adolescente
Con un soggetto ideato insieme con Stefano Ambrosio, Francesco Artibani si occupa con una nuova saga in 8 puntate della seconda icona disneyana, Paperino. Evidene, vista l'ambientazione e la citazione della signorina Witchcraft, come il riferimento di partenzia sia la serie di Paperino Paperotto. Artibani, però, vuole anche realizzare qualcosa di diverso e che se ne distacchi sin da subito: ad affiancare il Paperino adolescente protagonista è, infatti, Meo Porcello, che peraltro era coprotagonista de La gallinella saggia, il cortometraggio d'esordio di Paperino del 1934.L'aggiornamento dei due personaggi è divertente e sembra colpire nel segno con una caratterizzazione coerente con l'età anagrafica dei due personaggi. Interessante anche l'interazione tra i due adulti protagonisti della storia, Nonna Papera e Paperone, che discutono animatamente dell'educazione del giovane Paperino. Il finale apre una serie di scenari interessanti non molto differenti dalla saga di Artibani per il 90.mo di Topolino.
I disegni di Stefano Intini, disegnatore di questo primo episodio, sono come al solito dinamici e perfetti nel rendere la serie di gag ideata dallo sceneggiatore.
Equivoci sulla spiaggia
A disegnare la sorprendente Papere all'ultima spiaggia è l'allievo di Intini, il bravissimo Nico Picone. Il suo tratto è indicato per la storia al limite del surreale scritta da Gaja Arrighini basata su un equivoco commesso dai Bassotti che credono che la chiave che Paperone affida a una Miss Paperett in partenza per il suo biannuale giorno di ferie sia quella del portone del deposito. Divertente e piena di cliché, a partire dal classico del maschio che porta le femmine in vacanza, sempre indecise sulla spiaggia dove prendere il sole, Papere all'ultima spiaggia è indubbiamente una delle storie migliori del numero.
Paperinik vendicatore... ma anche no
Come anticipato nell'introduzione, L'inghippo del "B&B" di Marco Gervasio rispetta le basse attese. L'idea è indubbiamente martiniana e quindi abbastanza datata: Paperone decide di trasformare la casa di Paperino in un bed & breakfast su ispirazione di Gastone e senza consultarsi con Paperino. Quest'ultimo, per difendere il segreto di Paperinik, decide di intervenire come fantasma, ma qualcuno lo anticipa e seguendolo Paperinik scopre che dietro l'idea di Paperone si nasconde qualcosa di più grosso del semplice tirare su i soldi da un inquilino moroso.Ciò che realmente da fastidio della storia sono sostanzialmente gli ingredienti che da mesi lamento sembrano impossibili da eliminare, se non almeno smussare, dalle storie papere: un Paperone tirchio e tirannico come il più classico dei politici o degli sfruttatori mafiosi italiani; un Paperino svogliato e ozioso senza alcuna idea propositiva; un conflitto continuo con Paperone e Gastone che va un po' troppo oltre il classico detto "parenti serpenti". E' ovvio che non è un problema del solo Gervasio (sebbene ritenga che sia possibile scrivere storie con atmosfere più noir senza richiamare questi elementi, ma anzi usando gli ingredienti barksiani e scarpiani), ma è anche abbastanza evidente come gli sceneggiatori che cercano di rompere con queste granitiche e anacronistiche caratterizzazioni si contano sulle dita di una sola mano, e uno di questi, per fortuna, è presente proprio in questo numero.
Prima di chiudere, vi ricordo di andare a dare un'occhiata all'articolo dedicato a La tavola del re delle onde, storia di chiusura del numero scritta da Sisto Nigro e disegnata dal sempre ottimo Stefano Vian.
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