Stomachion

martedì 23 giugno 2020

Wikiritratti: Charles Messier


La grande cometa del 1744 di Amedee Guillemin - via commons
A osservare per la prima volta la Grande Cometa del 1744 furono, indipendentemente uno dall'altro, furono Jan de Munck a Middelburg il 29 novembre del 1743, Dirk Klinkenberg ad Haarlem il 9 dicembre e Jean-Philippe de Chéseaux a Losanna il 13 dicembre di quello stesso anno.
Divenne visibile a occhio nudo nei primi mesi del 1744 e venne ricordata per una particolarità: ben sei code!
Il cielo, come sempre, riserva sorprese a raffica e appena 4 anni dopo, il 25 luglio del 1748, ecco arrivare un'eclissi di Sole anulare: tutti eventi che potevano segnare l'interesse di qualunque giovane si fosse soffermato a osservare il cielo in quegli anni.
E in particolare è proprio su uno di questi spettatori che ci andremo a concetrare, un ragazzo nato il 26 giugno del 1730 in quel di Badonviller, nella Lorena, undicesimo di dodici figli.
In una situazione di questo genere il piccolo Charels Messier non aveva molti stimoli per restare nella casa paterna, così nel 1751 il giovane decise di cercare fortuna nella grande città, Parigi, dotato solo della sua mente acuta e di una bella scrittura. Forse fu proprio quest'ultimo talento che gli permise di ottenere un impiego presso Joseph Nicolas Delisle, astronomo della marina francese. All'inizio il suo compito era quello di mantenere in ordine i registri delle osservazioni, ma con il tempo Delisle istruì il giovane Messier all'uso degli strumenti astronomici. E iniziò subito con un evento astronomico di una certa importanza, il transito di Mercurio del 6 maggio del 1753.
Messier, però, puntava ancora più in alto.
Cacciatore di comete

Charles Messier - via commons
Nel 1705 nel trattato Astronomiae cometicae synopsis, Edmond Halley affermava che le comete del 1456, 1531, 1607 e 1682 non erano altro che una stessa cometa. A partire da ciò ne predisse il nuovo passaggio nel 1758. Per cui l'osservazione dei quella che sarebbe poi diventata la cometa di Halley era una delle più ambite per gli astronomi dell'epoca., inclusi Delisle e Messier.
I due astronomi, come ricordano in un articolo pubblicato nel 1760 nelle Memorie della società astronomica francese, operarono di concerto: Delisle calcolò due possibili traiettorie estreme per il passaggio della cometa, mentre Messier tracciò le carte celesti che gli avrebbero permesso di osservare il suo nuovo passaggio.
Messier, nonostante la carta fosse sbagliata, alla fine riuscì a osservare la cometa, ma poiché all'epoca le informazioni non correvano alla stessa velocità di oggi, non poteva sapere che il primo a osservarne il suo ritorno fu Johann Georg Palitzsch, fattore e astronomo dilettante tedesco, il 25 dicembre del 1758, confermando così la predizione di Halley.
Questo (mezzo) successo fu solo l'inizio di una lunga carriera di cacciatore di comete, con ben 13 osservazioni distinte.
La ricerca delle comete, però, permise all'astronmo francese di osservare anche buona parte del cielo notturno. Ciò gli permise di catalogare una serie di oggetti astronomici, raccolti successivamente in un catalogo. La sua prima versione venne pubblicata nel 1774 e conteneva 45 oggetti, tra quelli scoperti dallo stesso Messier e altri osservati in precedenza da diversi astronomi.
La versione successiva, del 1780, era costituita da 80 oggetti, che divennero 103 nell'ultima versione edita da Messier, quella del 1781.
Il catalogo è oggi costituito da 110 oggetti: tra il 1921 e il 1966 gli storici dell'astronomia scoprirono altri 7 oggetti astronomici non catalogati ma osservati sia da Messier sia da Pierre Méchain, amico e collaboratore di Charles nella sua osservazione del cielo.
Oggi gli oggetti del catalogo sono classificati usando la lettera M seguita da un numero compreso tra 1 e 110, ed è il lascito di Charles Messier a tutti coloro che, come lui, ogni notte, si lasciano catturare dal fascino del cielo stellato.

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