Stomachion

venerdì 17 febbraio 2023

Giove e le sue lune galileane

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Questa settimana è uscito su EduINAF un classico how to: come osservare e fotografare Giove. Per lanciarlo su instagram ho realizzato un video veloce con una soundtrack particolare: Of Jupiter and Moons dei Temperance.
I Temperance sono una band power metal milanese fondata nel 2013 e giunta al 5.0 disco, Diamanti, rilasciato nel 2021. Il pezzo da cui siamo partiti e a cui, come al solito, arriveremo, è la title track del loro quarto album, il primo dell'attuale voce della band, Alessia Scolletti. Nel testo non ci sono grossi riferimenti astronomici, a parte la citazione a Giove e alle sue lune, che sono in totale un numero enorme: ben 92. Di queste oggi mi soffermo, abbastanza velocemente, sulle quattro lune galileiane, così chiamate perché scoperte proprio da Galileo Galilei.
La loro scoperta, avvenuta grazie a una serie di osservazioni condotte tra il dicembre del 1609 e il gennaio del 1610, venne annunciata nel marzo di quello stesso anno sulle pagine del Sidereus Nuncius. I satelliti sono anche detti lune medicee poiché Galilei dedicò la loro scoperta a Cosimo de' Medici, di cui era stato tutore nel 1605. La dedica, in qualche modo, gli garantiva un minimo di protezione politica, cosa che gli sarebbe servita viste le implicazioni della sua scoperta. All'epoca, infatti, seguendo lo schema tolemaico, si riteneva che tutti i corpi presenti nell'universo ruotassero intorno alla Terra. La scoperta di lune che ruotavano attorno a un altro corpo celeste, Giove nello specifico, e non alla Terra era un primo indizio di come il modello tolemaico non fosse esattamente aderente alla realtà dei fatti.
I nomi di queste quattro lune, invece, Io, Europa, Ganimede e Callisto, sono quelli che assegnò loro l'astronomo tedesco Simon Marius, che scoprì le lune più o meno contemporaneamente a Galileo, forse un po' prima, ma la cosa non è certa poiché pubblicò i suoi risultati solo dopo l'annuncio del pisano. Di queste quattro lune, merita una menzione Europa, la seconda per distanza da Giove, ma anche la più piccola per dimensioni. Ricoperta da uno strato di ghiaccio, presenta dell'acqua liquida al di sotto e questo, unito alla vicinanzia a Giove che potrebbe farle ricevere calore sufficiente, ha suggerito agli astronomi che potrebbero esserci tra le sue acque delle tracce di vita così come la conosciamo. Per verificare ciò, sono allo studio alcune missioni spaziali per il prossimo futuro.

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