In attesa del
Topolino dedicato alla 25.ma edizione di
Cartoomics con una storia dedicata al
buon vecchio zio Martin di
Alfredo Castelli e
Casty, vediamo alcune delle storie presenti su
Topolino #3249.
L'arte contro gli austriaci
Nel 1817 Francesco I d'Austria decise di convolare a nozze per la quarta volta. La nuova moglie era Carolina Augusta di Baviera, e poiché il buon Francesco aveva sotto di sé un po' di possedimenti, chiese un tributo/regalo di nozze (ovviamente non molto spontaneo). All'epoca a Venezia era presidente dell'Accademia di Belle Arti di Venezia il conte
Francesco Leopoldo Cicognara, che ebbe un'idea eccezionale: pagare il tributo con opere d'arte.
La proposta di Cicognara era vincente sotto ogni punto di vista: utilizzare i soldi del tributo per finanziare gli artisti veneti (permettendo, così, al denaro di non uscire dai confini dell'ex-Serenissima) e pubblicizzare la loro arte, visto che la cultura era di fatto diventata uno dei pochi campo dove Venezia poteva ancora esprimere la sua personalità. L'impresa, però, per avere successo aveva bisogno di un altro elemento:
Antonio Canova. Era lo sculture e più in generale l'artista italiano più noto in Europa e il suo coinvolgimento avrebbe reso l'iniziativa un sicuro successo. Per fortuna di Venezia Cicognara era amico di Canova, così non gli fu difficile convincerlo a partecipare. E lo scultore
riciclò la statua della musa
Polimnia, che avrebbe dovuto ritrarre Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone. In questa impresa venne anche coinvolto uno dei più noti romantici italiani,
Francesco Hayez.
Con questi tre amici a sostenere il progetto, il tributo artistico nuziale fu un successo che oggi ritorna in mostra quasi interamente raccolto in
Canova, Hayez, Cicognara - L'ultima gloria di Venezia, cui è anche dedicata la storia in costume d'apertura del volumetto,
Topolino e il dono dell'Accademia.
Ottimamente documentata, come spesso accade per storie di genere storico che compaiono sul settimanale
disneyano, viene arricchita dai disegni di
Giorgio Cavazzano, veneziano, che su testi di
Alessandro Sisti ritrae un Topolino artista nella Venezia del 1817 innamorato della nipote di Cicognara, Minni!
L'avversario è il solito Gambadilegno, che qui interpreta un ufficiale austriaco corrotto che cerca, per interesse personale, di sabotare il progetto di Cicognara e rivendere all'estero le opere d'arte realizzate per il tributo. Questo permette a Sisti di incrociare l'arte con la resistenza e i patrioti veneziani, che vengono ingiustamente accusati del furto dallo stesso Gambadilegno.
Siamo lontani ancora una trentina d'anni dai moti del 1848, ma gli elementi sono presenti si da quell'epoca e, pur se forse in maniera leggera, sono giustamente raccontati in una storia che ha come principale obiettivo quello di raccontare un pezzo di storia dell'arte italiana.