
Uscito nel 1965, Mattatoio n.5 ha stilisticamente molti punti di contatto con i romanzi di William Burroughs. L'elemento che colpisce di più, infatti, è il modo a sincrono e non cronologico con cui i ricordi del protagonista vengono incastrati uno nell'altro. Billy Pilgrim è un ottico, vedovo, che ha un potere particolare: quello di saltare indietro nel tempo a varie fasi della sua vita. E questi salti sono, come anticipato, piuttosto casuali nel corso del romanzo, senza un vero, apparente legame logico. Questi flashback, in realtà, si intrecciano anche con visioni del futuro, rispetto al presente narrato dal romanzo, quello degli anni Sessanta del XX secolo, e sono narrati con una tecnica che ricorda molto da vicino il cut up di Burroughs. Inoltre la voce narrante, un amico di Billy, rappresenta una sorta di alter ego di Vonnegut, al pari di Kilgore Trout, scrittore di fantascienza che ricorre in diversi romanzi dello scrittore statunitense.